venerdì 17 giugno 2022

Calcio promozione della Maceratese in eccellenza parola all'addetto alle...

Sciopero della scuola ecco i motivi

 

Recentemente la scuola ha proclamato uno sciopero. Andiamo a scoprirne i motivi ascoltando una professoressa che fa parte della RSU di una scuola

 

Quali sono i motivi che vi hanno convinto ad aderire allo sciopero della scuola avvenuto recentemente?

Qual sono le richieste che la scuola ha fatto durante questo sciopero?

 Lei ha preso parte alla manifestazione che si e' svolta a Roma?

Quale potrebbe essere secondo lei, la mediazione tra quel che propone il Governo nazionale e le richieste della scuola? Da quanto tempo fa parte delle RSU della scuola?

 Quali sono i compiti principali di chi fa parte delle RSU nella scuola?

 Quali sono le richieste che le vengono fatte di più dai colleghi della scuola in cui lavora in rappresentanza delle RSU?

 Dopo la manifestazione del comparto scuola, che, lei sappia, qualche rappresentante dei sindacati e' stato ricevuto dal Governo?

 Se lei dovesse fare una proposta di riforma della scuola da dove inizierebbe? Vuole aggiungere altro?


 Dopo la manifestazione del comparto scuola, che, lei sappia, qualche rappresentante dei sindacati e' stato ricevuto dal Governo?

 Se lei dovesse fare una proposta di riforma della scuola da dove inizierebbe? Vuole aggiungere altro?

 

“I motivi che hanno spinto e, sicuramente, animato lo sciopero credo siano da ricercare nel malcontento generale della categoria. Sono nella scuola da tanto tempo, posso veramente dire da prima di nascere, avendo una mamma insegnante e con fermezza sostengo che i docenti producono cultura, non muovono denaro. Non sono metalmeccanici il cui sciopero blocca l’economia; gli insegnanti sono quelli che fanno tre mesi di vacanza (ma solo perché le ferie non possiamo goderle durante l’anno scolastico!) etc etc, non facciamo scalpore, insomma, se non per i giorni di… sospensione attività didattiche. Ciò detto, nell’elaborazione del Decreto che ha acceso lo sciopero, non è stato chiesto il parere dei sindacati; alla “chitichella” e in silenzio, si è voluta far passare una modalità che non ha tenuto conto della categoria insegnanti e rispetto per il nostro lavoro. Parliamoci chiaro: molti addetti ai lavori del comparto scuola, forse, neanche conoscono per intero il contenuto del DM, e sicuramente non credono nel potere persuasivo dello sciopero ma, l’aver agito in modo poco trasparente, l’imporre una formazione che solo in apparenza è volontaria ma che propedeutica agli scatti di carriera, il valutarci, ancora quando la nostra formazione è quotidiana, come la nostra valutazione, è quanto di più offensivo possa elaborarsi nei confronti di una categoria che, un tempo, era tra le figure più rappresentative della società. Per non parlare delle modalità di reclutamento: contorte, mirate alla perdita di tempo e danaro, alla dissuasione. Per quanto concerne la manifestazione, no, non ho preso parte. Perché? Perché credo nella forma di protesta silenziosa, sono per la “disobbedienza civile”, sono per l’azione e, fermare la scuola, anche solo per un giorno, credo sia il segnale più prepotente che si possa dare. Non mi piace la piazza, non mi piacciono le urla, credo nell’eloquenza del silenzio. Non siamo noi a dover urlare ma la società, che attraverso noi è offesa, i sindacati che rappresentano il nostro tramite e che sono ignorati. Non esiste mediazione; si mediano strategie che puntano ad obiettivi costruttivi non, non distruttivi e unilaterali. La mediazione, a mio avviso, sta nel ripartire ascoltando veramente la scuola, non le supposizioni che se ne fanno. Tutti vogliono incidere una tacca sul muro della scuola, tutti coloro che la scuola l’hanno fatta come studenti, in altri tempi, che non la vivono a 360 gradi e che non sanno di cosa, effettivamente, ha bisogno. Alle RSU viene chiesto come risolvere beghe amministrative, la mediazione tra i dubbi e la disinformazione volontaria, vengono chieste soluzioni a vincoli imprescindibili, consigli, che quasi mai vengono seguiti poiché si temono ritorsioni. Si chiede che intervengano a prescindere, e intervengono perché è l’unica figura che viene realmente ascoltata e considerata in quello che definisco il tavolo di negoziazione (contrattazione lo trovo un termine poco adeguato!) Se potessi fare una proposta di riforma della scuola, sarebbe quella di partire dalla scuola, che è fatta di persone, di menti pulsanti, è fatta di obiettivi di vita, animata dalle generazioni che rappresentano il futuro della società. La vera riforma? Parlare di scuola conoscendola dal di dentro e non sulla carta. Spero di aver risposto in modo adeguato”.

 

mercoledì 8 giugno 2022

Nuovo evento marchigiano

 

 

Venerdì 10 giugno, ore 21, si terrà a Montecassiano un incontro culturale sul tema dell’oltre, ispirato all’omonima raccolta poetica “Oltre” di Stefania Corvatta. L’evento ideato da LuNa eventi si terrà presso la splendida location all’aperto “La lepre e la luna” in località Commenda. Dopo un’intervista all’autrice e la declamazione di alcune liriche da parte della stessa Corvatta e di Lucia Nardi, curatrice dell’opera, si aprirà il dibattito alla platea. L’ingresso è libero e gratuito, ma con prenotazione obbligatoria al numero 3208231167.