sabato 30 gennaio 2021

Serie B pallavolo maschile La Paoloni Macerata sbanca Loreto al debutto in campionato

 

Loreto – Una battaglia lunga 128 minuti: questo può essere il riassunto della partita giocata tra Sampress Nova Loreto e Paoloni Macerata con quest’ultima ad uscire trionfatrice dal campo dopo una lunghissima altalena di emozioni. Come da previsioni non è stato un match ad alto livello tecnico ma lo è stato dal punto di vista morale dove le due formazioni non si sono risparmiate e hanno buttato sul terreno di gioco ogni energia che avevano in corpo pur di portare a casa la vittoria.

L’allenatore maceratese Giacomo Giganti inizia la stagione schierando Stella in cabina di regia opposto a capitan Tobaldi, Calistri e Marconi in banda, Lanciani e Persichini al centro, Leoni nel ruolo di Ministro della Difesa; dall’altra parte coach Romano Giannini risponde con Cremascoli palleggiatore in diagonale a Palazzesi, Marco Caciorgna e Nobili schiacciatori ricevitori, Molinari e Stoico centrali, Dignani libero.

Parte forte la Paoloni con due punti di Persichini che valgono lo 0-3; l’ace di Cremascoli riporta sotto la Sampress (2-3) ma la doppietta di Lanciani regala il +4 agli ospiti (2-6). Nella fase centrale del set sale in cattedra Marconi che firma il 7-14 (5 punti nel set per lui); Loreto non riesce a recuperare: Stella sigla prima il 14-20 con un pallonetto di seconda e, successivamente, un suo ace fa mettere le ali alla Paoloni che vola sul 14-23 chiudendo il parziale 16-25.

Giannini al cambio di campo cerca di scuotere i suoi che tornano sul terreno di gioco con il piglio giusto, non si fanno influenzare dal primo break di vantaggio ospite (3-5 firmato Calistri) e si portano in vantaggio 8-7 grazie all’attacco di Nobili. Un fallo di doppia e, soprattutto, due di rotazione mandano in tilt Macerata e Loreto ne approfitta per allungare sul 19-13 (primo tempo di Stoico); il divario da colmare è troppo ampio e Molinari trova l’ace che vale il 25-18 e riporta il match in perfetta parità.

La Sampress inizia la prima metà del terzo periodo sulla falsariga del precedente e si porta avanti 11-9 grazie agli attacchi di Palazzesi; Calistri e Tobaldi spingono sull’acceleratore ed un muro del capitano biancorosso regala il +3 agli ospiti (12-15). Il set sembra indirizzato verso Macerata ma qui inizia la battaglia tra i due opposti con Palazzesi che risponde pan per focaccia a Tobaldi e, caricandosi la squadra sulle spalle, consente ai locali di impattare prima a quota 18 e poi di sorpassare gli avversari passando a condurre 19-18; Nobili, da posto quattro, trova il +3 (23-20) mentre il muro di Molinari ed un altro attacco di Palazzesi chiudono il parziale 25-20 e mandano avanti la Sampress 2 set a 1.

La quarta frazione è un monologo dei ragazzi di Giganti: due muri di Calistri danno il 5-8 alla Paoloni con Stella che si affida a capitan Tobaldi per far volare la propria squadra sull’8-13; Cremascoli, di seconda, recupera un punto (12-16) però Lanciani non ci sta ed in primo tempo regala il +7 ai suoi (14-21) mentre il suo parigrado Persichini trova il muro su Stoico che porta le due formazioni al quinto e decisivo set (19-25).

Tie break dalle mille emozioni: Loreto prova subito a scappare (5-2 muro di Stoico) ma Macerata non molla e, con due muri di Stella e Persichini, torna in parità (7-7); le due squadre rimangono appaiate fino a quota 11 poi, nel rush finale, Lanciani trova il vantaggio biancorosso (11-12) mentre un muro ed un attacco di Calistri chiudono il set 12-15 ed il match con il risultato di 2-3.

Alessio Persichini a fine partita: “E’ stato bellissimo tornare a giocare anche se in un palazzetto vuoto; la mancanza del tifo dagli spalti è stata compensata dai ragazzi in panchina che ci hanno spinto per tutte le due ore di gioco. Abbiamo disputato una buona partita a muro; è stato un peccato il calo del secondo set dove potevamo fare di più ma è stato importante portare a casa la vittoria. Questa è stata la prima di campionato dopo 11 mesi di stop; abbiamo ancora ottimi margini di miglioramento ed ora torneremo subito a sudare in palestra per farci trovare pronti al prossimo impegno di Sabato 30 Gennaio contro la La Nef Osimo.”

“Oggi ci son voluto essere a tutti i costi dopo due mesi di stop ed un anno senza partite” commenta a caldo Matteo Caciorgna; “in questo match, pur di esserci, mi son messo a disposizione come secondo libero ma spero di ritrovare presto la forma giusta per poter aiutare i ragazzi anche in fase di attacco.”

Paolo Biagetti dopo il suo debutto in Serie B: “Sono felice del mio esordio in un campionato nazionale: non mi son fatto emozionare dall’occasione che mi è stata concessa da coach Giganti e son soddisfatto di aver dato una mano alla squadra in un momento di difficoltà; abbiamo conquistato una vittoria importante in un campo difficile e ora torneremo subito in palestra per preparare al meglio il prossimo match.”

La Paoloni Macerata conquista i primi due punti in palio e raggiunge il Volley Potentino trionfante, anch’esso al tie break, in quel di Collemarino. In testa alla classifica si porta subito la Pallavolo Alba Adriatica che, nella giornata di Sabato, ha espugnato il campo di Osimo con un rotondo 0-3.
Il prossimo impegno per i maceratesi sarà Sabato 30 Gennaio alle ore 17:00 quando, al Palasport di Contrada Fontescodella di Macerata, scenderà la La Nef Osimo di coach Masciarelli.




Serie B – Prima Fase – Girone F1
1° Giornata
Sampress Nova Loreto AN – Paoloni Macerata 1-3
(16-25 25-18 25-20 19-25 12-15)

Sampress Nova Loreto AN
: Molinari 8, Ferri, Cremascoli 6, Stoico 9, Torregiani, Alessandrini 5, Medici 1, Palazzesi 25, Coppari (L2), Caciorgna Marco 5, Dignani (L1), Vignaroli, Carotti, Nobili (K) 9. All. Giannini – Macellari

Paoloni Macerata: Stella 6, Tobaldi (K) 28, Biagetti 2, Gasparrini, Calistri 12, Lanciani 12, Leoni (L1), Persichini 7, Marconi 9. Non entrati: Storani, Uguccioni, Sigona, Gigli, Caciorgna Matteo (L2). All. Giganti – Massei

Arbitri: Albergamo Michele (PU) – Natalini Giulia (GR)




Paolo Branchesi
 

Serie B: Dopo la sfida in famiglia Caciorgna arriva quella in casa Stella

 

Macerata - Dopo la sfida in casa Caciorgna andata in scena Domenica scorsa in quel di Loreto, il prossimo turno vedrà disputarsi la partita tra i fratelli Stella; domani, alle ore 17:00 al Palasport di Macerata, i ragazzi di Giacomo Giganti e Giuliano Massei ospiteranno, infatti, la La Nef Osimo di coach Masciarelli uscita sconfitta con il massimo scarto, nel match d'esordio, dalla Pallavolo Alba Adriatica.
La Paoloni, dopo i due punti conquistati Domenica a Loreto, ha ripreso subito a sudare in palestra e sta limando gli ultimi dettagli per farsi trovare pronta all'appuntamento.

Lo schiacciatore Lorenzo Marconi commenta il suo esordio nel campionato nazionale di Serie B e presenta il prossimo incontro: "Sono molto contento per come sia andato il mio debutto in questo torneo così importante: prima della partita mi sentivo un po' teso ma una volta sceso in campo ho messo da parte le emozioni e ho cercato di fare del mio meglio dando una mano alla squadra per raggiungere insieme la vittoria; è stato un match molto intenso nonostante le squadre non calcassero il taraflex da quasi un anno: abbiamo disputato un primo set strepitoso poi un calo mentale nella fase centrale della sfida ha permesso alla Sampress di portarsi avanti 2 set a 1 però siamo stati bravi a resettare tutto e ribaltare il risultato conquistando due punti importantissimi in chiave classifica. Sono contento della mia prestazione in ricezione ma questa settimana sto lavorando sodo in palestra per migliorare negli altri fondamentali in cui sono carente facendomi così trovare pronto domani quando ospiteremo la La Nef Osimo: i nostri avversari arriveranno a Macerata sicuramente con il coltello fra i denti per vendicare la sconfitta della prima giornata quindi dovremo rimanere concentrati ed eliminare al massimo gli errori per portare a casa un'altra vittoria."

"Domenica scorsa siamo andati a Loreto con tante incognite e ne siamo usciti con molte certezze ma anche altrettante cose su cui lavorare nei prossimi allenamenti", dichiara invece il regista Claudio Stella; "è stato un match all'insegna della discontinuità da parte di entrambe le squadre, essendo 11 mesi che non disputavamo più un impegno ufficiale, ed alla fine l'ha spuntata chi ha dimostrato più voglia di vincere. Potevamo fare sicuramente meglio ma anche molto peggio essendoci trovati sotto 2 set a 1. Ci teniamo stretti i due punti conquistati ed ora stiamo preparando al meglio la sfida di domani che ci vedrà opposti alla La Nef Osimo: sarà un altro banco di prova importante che ci farà capire se saremo riusciti a limare qualche altro dettaglio ma per portare a casa la seconda vittoria consecutiva dovremo essere bravi a partire belli tosti cercando di mettere a nudo subito i difetti dei nostri avversari disinnescando in qualsiasi modo i loro forti attaccanti. Sarà anche una sfida speciale dato che dall'altra parte della rete ci sarà mio fratello Alessandro: abbiamo giocato insieme, ci siamo scontrati in allenamenti congiunti ma questa sarà la prima volta da rivali in una partita vera e sarà bello vedere come saranno le nostre reazioni in un match dove ci contenderemo i tre punti in palio. Spero di potergli fare 800 muri", scherza Claudio; "la mia squadra dovrà pensare agli altri giocatori che a mio fratello ci penserò io", continua sorridente il regista dei biancorossi. "A parte le battute mi aspetto un'altra sfida combattuta, anche perché questo girone è composto da formazioni molto aggressive e competitive; saranno tutte delle partite interessanti ma se vorremmo continuare a vincere dovremo migliorare la nostra prestazione di Domenica scorsa anche perché non può esistere che io torni a casa sconfitto da mio fratello e quindi farò di tutto, insieme ai miei compagni, per cercare di conquistare il risultato."




Paolo Branchesi

sabato 23 gennaio 2021

Pallavolo maschile Serie B: Finalmente si torna in campo. Si parte da Loreto


Macerata – Finalmente si torna in campo! Dopo quasi un anno di sospensione ripartirà, in questo weekend, il Campionato di Serie B maschile: quasi 120 squadre pronte a darsi battaglia suddivise in 10 gironi a loro volta ognuno organizzati in due miniraggruppamenti per vicinorietà. La Paoloni Macerata, come già annunciato, è inserita nel girone F1 insieme a Loreto, Osimo, Collemarino, Potenza Picena ed Alba Adriatica con i maceratesi che dovranno sfidare gli avversari in gare di andata e ritorno; nella seconda fase i biancorossi si incroceranno poi col girone F2 (comprendenti due squadre di Foligno oltre a San Giustino, Città di Castello, Pesaro e Bellaria Igea Marina) dove affronteranno gli altri team con match di sola andata.

I ragazzi di Giacomo Giganti e Giuliano Massei, coadiuvati negli incontri di campionato dall’allenatore dell’Under 19 Matteo Cacchiarelli, esordiranno domani al PalaSerenelli di Loreto dove, a partire dalle ore 17:00 (il duello tra i fratelli Caciorgna sarà in diretta streaming sulla pagina Facebook della Nova Volley Loreto 2014 e sarà poi condiviso dal Volley Macerata), sfideranno la Sampress Nova Loreto. E’ stata già rinviata una partita del girone F2, quella tra Montesi Volley Pesaro e Erm Group San Giustino, a causa della positività al Covid-19 di più di tre componenti della squadra umbra.

“Arriveremo a Loreto in buone condizioni”, afferma coach Giacomo Giganti; “in settimana è tornato in gruppo Matteo Caciorgna perciò domani ci presenteremo al completo. I carichi di lavoro di questi ultimi giorni son stati importanti e quindi la stanchezza si fa un po’ sentire; abbiamo ancora alcune cose da sistemare, anche per il fatto di aver cambiato molti elementi della rosa, ma per quanto riguarda i meccanismi di gioco posso dire che siamo a buon punto. I ragazzi non vedono l’ora di scendere in campo; durante i due allenamenti congiunti, disputati con il Volley Potentino, ho visto un’ottima alchimia dei miei atleti ed il fare gruppo sarà fondamentale per riuscire a superare insieme i momenti difficili che si presenteranno. La prima di campionato è sempre un match delicato: affronteremo una squadra ben organizzata ma, allo stesso tempo, penso che Domenica potremo sicuramente dire la nostra.”

“E’ una cosa fantastica tornare a vivere le emozioni pre-esordio”, commenta il regista Claudio Stella; ”son molti mesi che mancavano queste sensazioni e non vediamo l’ora di scendere in campo. Speriamo finalmente di essere sulla strada giusta per una buona continuità e ci auguriamo che il campionato non venga continuamente interrotto. Son riuscito ad integrarmi benissimo nella Paoloni, grazie a tutti i ragazzi, anche perché il gruppo è composto da persone super e la nostra unione sarà un fattore molto importante che ci dovrà aiutare a superare i momenti di difficoltà. Abbiamo avuto diverse pause forzate dovute al rinvio del campionato ma ora ci stiamo riprendendo, stiamo trovando un buon ritmo di gioco anche se ci siamo confrontati con una sola squadra due volte in allenamento; dobbiamo ancora conoscerci bene in partita per capire che tipo di squadra siamo per noi e per gli avversari ma soprattutto per noi dato che dovremo scoprire le nostre reazioni alle difficoltà che si presenteranno in un match da tre punti. Esordiremo a Loreto, posto in cui ho giocato qualche anno fa insieme al nostro libero Dylan Leoni: è stata una stagione stupenda dove ho conosciuto molte belle persone; sarà un piacere affrontarle sul campo dal lato umano mentre dal lato tecnico sarà davvero un’incognita perché come sempre, alla prima di campionato, non si sapranno molte cose sugli avversari, specialmente in questa situazione. Dovremo essere rapidi ad assimilare tutte le informazioni che ci darà la Sampress ad ogni azione per riuscire a prendere le contromisure e dire la nostra. Sicuramente sarà un match molto equilibrato che si deciderà sui piccoli dettagli ma soprattutto sarà un derby acceso come tanti se ne giocheranno in questa stagione.”




Paolo Branchesi
Addetto stampa Volley Macerata

 

mercoledì 13 gennaio 2021

Novità sulle sanificazioni

Dichiara Federico srl è stata la ditta a cui sono state affidate le operazioni di igienizzazione e sanificazione per i giorni della campagna di screening di massa.

La campagna è statat istituita dalla Regione Marche di concerto con l’Area Vasta 3 ed il Comune di Civitanova Marche. I Comuni interessati allo screening sono Civitanova Marche, Morrovalle, Montecosaro e Monte San Giusto.

Contattaci per avere maggiori informazioni sui servizi professionali ed i relativi costi, per mettere in sicurezza il tuo ambiente di lavoro e la salute delle persone:

 Fonte: www.dichiarafederico.it

mercoledì 6 gennaio 2021

Parola al maestro Enrico Baiano

Musica di spessore

A confronto con il maestro Enrico Baiano

 

Ci sono in Italia persone che suonano strumenti antichi di cui oggi si sente pochissimo parlare? Si può tranquillamente rispondere di si e lo dimostra il maestro Enrico Baiano, pianista, musicologo, Clavicembalista, insegnante che suona sia il clavicembalo che il fortepiamno e, in questa intervista ci parla della sua esperienza.

                                                                                                    

Qual è il suo rapporto con il compositore Domenico Scarlatti?

 “È tra gli autori che ho approfondito maggiormente, scrivendo anche vari saggi e un libro, quest’ultimo in collaborazione con Marco Moiraghi. Da ragazzo mi piaceva suonarlo per la sua brillantezza e il suo virtuosismo. Crescendo e studiandolo sotto la guida di Emilia Fadini ho scoperto lo sconfinato universo che la sua musica racchiude, che deriva dalla sintesi della tradizione italiana nella quale si era formato (l’eredità frescobaldiana, il contrappunto, l’improvvisazione) , la scuola italiana sua contemporanea (cantata, opera, stile concertante) e il folclore musicale iberico e arabo-andaluso; come si sa, Scarlatti si era trasferito a Lisbona nel 1719 e, nel 1729 in Spagna, al seguito della sua reale allieva, Maria Barbara di Braganza. Mi sono reso conto che il suo mondo espressivo, la sua capacità di fondere i diversi elementi, il suo controllo della forma sono grandi quanto quelli di Bach e di Händel. Scarlatti ha anche dei momenti profetici: alcune sue pagine precorrono lo stile espressivo e appassionato di fine Settecento. Non si parla molto della sua influenza sugli autori successivi, ma essa c’è stata, ed è più pervasiva di quanto non si creda. Spesso non è immediatamente evidente perché riguarda il modo di organizzare il discorso musicale; ma ci sono molti casi, in Clementi, Beethoven e perfino in Brahms, dove è lampante la citazione di un tema, una frase, una figurazione…”

 Ha curato edizioni delle sue numerose sonate per clavicembalo?

“Me ne guardo bene: fare l’edizione di una Sonata di Scarlatti è tra le sfide più difficili della ricerca musicale. Non esiste alcun manoscritto autografo delle Sonate, e tuttavia le fonti principali, manoscritte e a stampa, sono alcune decine! Per fonti principali intendo sia quelle che sono state redatte presumibilmente sotto la supervisione dell’autore, che quelle per così dire di ‘seconda generazione’, cioè filiazioni delle prime. Può capitare che per una Sonata ci siano tredici fonti principali diverse, ciascuna con sue piccole varianti. Queste varianti possono essere errori di copiatura, o viceversa correzioni di errori (o presunti tali) della fonte ‘madre’; ma a volte sembrano ‘varianti di autore’ (per citare Moiraghi), cioè ripensamenti dello stesso Scarlatti. Inoltre Scarlatti scrive spesso in maniera anticonvenzionale: certe peculiarità possono essere ‘stranezze’ volute e non errori… tutto questo rende vana la ricerca di un Ur-text, un testo ‘autentico’, ‘originale’. Il malcapitato revisore deve fare delle scelte, ben consapevole che esse sono ipotesi provvisorie, e discutere il testo di ciascuna Sonata nell’apparato critico. Questa gigantesca opera è stata intrapresa proprio da Emilia Fadini (affiancata negli ultimi anni da Marco Moiraghi), che nel 1976 ha cominciato la pubblicazione per Ricordi della nuova edizione critica (in 11 volumi, oggi arrivata al decimo). E’ senz’altro l’edizione scientificamente e musicologicamente più avanzata oggi esistente: per ogni sonata è fornito il testo frutto della disamina approfondita delle fonti; in apparato critico sono riportate ed eventualmente discusse le varianti. Si arriva al punto di riportare alcune sonate in più versioni, se le differenze di alcune fonti sono tali da richiederlo. In effetti fu la scoperta di questa edizione che mi spinse, da ragazzo, a voler conoscere Emilia Fadini e poi a studiare con lei”.

 Quando è nata la sua passione per questo strumento musicale?

“Nel 1975. Avevo quindici anni; a un concerto della famosa orchestra da camera ‘I Musici’, che eseguiva ‘Le Quattro Stagioni’ di Vivaldi, fui molto incuriosito da questo strano strumento: aveva due tastiere dai colori invertiti rispetto a quelli del pianoforte, era dotato di ben cinque pedali e, incredibilmente, suonando sulla tastiera inferiore si azionavano anche i tasti di quella superiore! Oggi noi suoniamo su strumenti che sono copie fedeli di quelli antichi, ma fino agli anni ’70 del Novecento imperavano degli strumenti industriali antistorici, specie di pianoforti pizzicati, dalla meccanica pesante e brutto suono, inventati intorno al 1910. Ma per un ragazzino curioso quella era una novità assolutamente affascinante. Dopo il concerto chiesi alla clavicembalista, Maria Teresa Garatti, di lasciarmi suonare due note. Lei me lo concesse, e cominciai a suonare qualcosa di Bach; nel frattempo lei mi dava qualche spiegazione sulla funzione e l’uso dei pedali e delle due tastiere… ero assolutamente strabiliato, mi sembrava di essere al comando di un’astronave. E la cosa più impressionante era che sentivo come se lo strumento fosse un prolungamento di me stesso, e che mi bastasse pensare qualcosa perché lui lo facesse. Quella sera decisi che sarei stato un clavicembalista”.

Dove in genere si esibisce più volentieri?

 ”Mi piacciono le sale piccole, dove c’è contatto diretto col pubblico”.

 Trova che i giovani si accostino con interesse agli strumenti ed alla musica barocca e preclassica?

“Sì, se ne hanno l’occasione. Purtroppo in Italia, e specialmente al sud, la musica pre-classica e gli strumenti storici sono la Cenerentola dell’istruzione musicale: molti hanno ancora la convinzione che il clavicembalo sia uno strumento povero e superato, e che lo si debba lasciare a quelli che non riescono bene nel pianoforte. È molto improbabile che un ragazzo di 15 anni si imbatta in un clavicembalo. E un giovane di 24, 25 anni magari è già troppo avanti col pianoforte per decidere di abbandonarlo e dedicarsi al clavicembalo”. Nella sua attività di docente di conservatorio ha dovuto adattare la didattica, piegandola alle esigenze di questo periodo di pandemia?

“ Necessariamente sì. Ma non è facile: il più delle volte la connessione non è efficiente, per cui il suono è distorto e qualche volta subisce anche accelerazioni e rallentando che sarebbero comici se non fossero snervanti. Poi c’è la parte tecnica: parte della lezione è dedicata all’apprendimento e alla pratica di esercizi che servono ad acquisire ben precise capacità motorie. La vicinanza fisica è essenziale: l’insegnante mostra il movimento da apprendere, lo studente procede per tentativi, guidato e corretto dall’insegnante, che, se necessario, deve controllare la muscolatura per verificare che non ci siano contrazioni inopportune. Nella lezione online posso solo cercare di indovinare quello che succede dall’altra parte, sperando nella capacità di autopercezione dello studente. Inoltre la lezione vive anche sull’esempio estemporaneo dell’insegnante, che si siede e suona per lo studente, lo sprona mentre suona, suona insieme a lei/lui, cosa impossibile da sincronizzare online. Altro grave problema: non tutti gli studenti hanno il clavicembalo (in tempi normali possono studiare sugli strumenti del Conservatorio). In questo caso si fa lezione sul pianoforte solitamente scadente che hanno a casa, se non addirittura su una tastiera; è un lavoro molto faticoso per entrambi, studente e insegnante, e… completamente inutile”!

 Che cosa rappresenta per lei Johann Sebastian Bach sotto il profilo storico – musicale? “Nella cultura occidentale Bach è, nella musica, ciò che sono Dante e Shakespeare per la letteratura. È una personalità gigantesca che ha saputo riassumere e sintetizzare tutte le esperienze musicali del Cinque e Seicento, le ha rinnovate e ha gettato le basi per un nuovo modo di pensare in musica, che ha influenzato i due secoli successivi. Nell’Ottocento Bach divenne uno dei principali pilastri dell’orgoglio nazionale tedesco, oggetto di un culto che ne idealizzò la figura. Lo si ritrasse come eroico esempio di artista incompreso ed isolato nella sua grandezza, avversato dal mondo e dal fato; i documenti disponibili furono letti, interpretati e comunicati in modo da tutelare questa immagine preconcetta. Prese così forma il luogo comune del Bach ‘artigiano’, tutto dedito alla famiglia e al lavoro di bottega, tranquillo, devoto, umile ed incompreso, occasionalmente impegnato controvoglia nella musica profana ma essenzialmente rivolto alla chiesa ed alla composizione di musica sacra… insomma, un vero noioso bacchettone! Macché: Bach era uomo dalla personalità impulsiva e focosa, facile agli entusiasmi quanto veloce nelle disillusioni; insofferente dell’autorità, collerico, caloroso con chi stimava e sprezzante con i mediocri (poveri allievi!), capace di arcigna serietà come di umorismo da taverna. E soprattutto compositore dedito con passione ed entusiasmo alla musica profana ed ai concerti, felice della fama e dei riconoscimenti che ne riceveva, atteggiamento non incompatibile con la fede vera e profonda. Questo ci porta anche a rivedere l’approccio interpretativo che vorrebbe un Bach esclusivamente astratto e matematico, completamente inespressivo: tutto viene risolto nel “bel suono” e nella precisione e perfezione degli incastri polifonici; un ascolto prolungato richiede l’assunzione preventiva di una pinta di caffè forte! Non posso non aggiungere che anche il povero Scarlatti è vittima di luoghi comuni preconfezionati; dev’essere leggero, brillante e superficiale: le sue più selvagge sonate scorrono via con algido nitore, suscitando la stessa pena delle tigri in gabbia travestite da clown e costrette a eseguire compiti idioti… Il pianista che voglia affrontare l’interpretazione dell’opera di Bach (e della musica pre-romantica in generale) deve farsi coraggio e non avere paura di essere espressivo e ‘parlante’”.

  Secondo lei gli studenti mostrano difficoltà, in generale, nello studio e nella pratica di realizzazione del basso continuo?

 “Sì: la buona realizzazione di un basso continuo richiede molte più capacità e molta più preparazione dell’esecuzione del repertorio. Nel repertorio per lo meno si ha davanti agli occhi un brano compiuto, che si può arrivare ad eseguire decentemente con le opportune istruzioni tecniche, stilistiche ed interpretative. Una linea di basso - cifrata o non - richiede una procedura complessa: la decodifica delle funzioni armoniche, la sua realizzazione astratta in mente, l’esecuzione pratica sulla tastiera; si deve suonare qualcosa che non si ‘vede’, che si è solo immaginato, seguendo regole ben precise, rispettando anche lo stile e il carattere del pezzo; questo presuppone una preparazione tecnica avanzata, perché la realizzazione non dev’essere ostacolata da difficoltà motorie. E siamo solo al punto di partenza, perché il basso continuo è l’accompagnamento, sostegno e guida dei solisti, e spesso è perfino il ‘direttore d’orchestra’. Per lo studente medio sono necessari dai sette ai dieci anni di studio per arrivare alla lettura estemporanea e disinvolta di un basso continuo”. E’ possibile che le interpretazioni pianistiche della musica originariamente destinata al clavicembalo risultino comunque soddisfacenti e fedeli alle prassi esecutive della musica antica?

“Sì, basta volerlo. Potremmo dire che la prassi esecutiva è la corretta pronuncia di una data lingua. Nessuno apprezzerebbe un attore che, non conoscendo bene l’italiano, recitasse Pirandello con vistosi errori di pronuncia, intonazione sbagliata e forte accento straniero. Questo vale anche per la musica; per esempio, il valzer viennese è caratterizzato da una lieve anticipazione del secondo movimento: questa peculiarità non può essere mai abbandonata, che lo si suoni con l’orchestra, al pianoforte, alla fisarmonica o alla chitarra. È possibile ‘insegnare’ al proprio strumento le ‘regole stilistiche di pronuncia’ del brano che si sta interpretando, anche se le sue caratteristiche intrinseche faranno inevitabilmente perdere qualche sfumatura. Forse la vera difficoltà nell’eseguire musica antica sul pianoforte moderno è la gestione del suono. Il clavicembalo e il fortepiano, infatti, sono caratterizzati da un attacco brillante e da una relativa brevità di tenuta del suono. Questa peculiarità non è uno svantaggio, come potrebbe sembrare a prima vista, perché si integra perfettamente con l’estetica barocca e in generale settecentesca. La declamazione musicale, fino a fine Settecento, si articola per brevissimi sintagmi, separati da una gamma infinita di articolazioni che va da un quasi impercettibile respiro allo staccato netto. Nell’evoluzione del pianoforte moderno si sono introdotte modifiche volte ad addolcire l’attacco e ad allungare il suono; la difficoltà perciò consiste nel conciliare queste caratteristiche con la ‘pronuncia’ barocca e classica: non bisogna ‘incollare’ insieme tutti i suoni e, all’opposto, non bisogna suonare tutto staccato”.

E’ a suo agio nel suonare anche il clavicordo ed il fortepiano?

“Certamente! Il clavicordo è alla base dello studio di tutti gli strumenti a tastiera. È uno strumento esigente, ma affascinante e altamente formativo. Quando sono a casa io comincio la giornata con un’ora e mezza di studio al clavicordo. Per un ex-pianista, poi, il fortepiano è il naturale completamento della famiglia. Attualmente sto preparando alcune sonate di Beethoven. Sarebbe bello se gli aspiranti studenti di tastiere potessero cominciare col clavicordo, aggiungendo via via il clavicembalo, l’organo, il fortepiano e il pianoforte… per poi scegliere a quale dedicarsi. Utopia di insegnante…”.

 

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