sabato 24 dicembre 2022

Alla scoperta della musica barocca Scopriamo la carriera in questo genere musicale della cantante Carla Tavares

 

Andiamo a scoprire in questo articolo la passione per la musica barocca della cantante Carla Tavares

Quando è iniziata la tua carriera di cantante?

“Ho iniziato a studiare canto quasi alla fine del mio percorso di studi in Conservatorio, in Portogallo, a 17 anni, anche se cantavo nel coro di voci bianche e poi nel coro giovanile dai 6 anni di età. Da quel momento in poi, piano piano, mi è stata assegnata anche qualche parte solistica nel coro misto grande e nel coro da camera, in cui cantavo, sempre al Conservatorio. A Roma, ho iniziato a cantare in qualche coro e poco dopo anche lì ho cantato da solista. Diciamo che il profilo di cantante solista vero e proprio è venuto fuori nel 2017, con la cantata Bwv147 di J.S. Bach e poi anche con arie e duetti di The Fairy Queen di Purcell, preparati e diretti dal Mº Riccardo Martinini, a cui di sono poi seguiti altri inviti a fare dei soli sia con il Mº Martinini che con altri direttori”.

La tua carriera si è sempre svolta nel canto barocco oppure prima ha sperimentato altri generi?

“Non ho mai sperimentato altri generi, nel senso che, da cantante, mi sono sempre dedicata alla cosiddetta musica colta. Dentro questo tipo di musica, mi dedico soprattutto alla musica antica: barocca, rinascimentale, anche medioevale qualche volta, ma mi è capitato anche di cantare musica di Haydn, Rossini, Sacchini, Mendelssohn, Fauré, Schubert, Schumann...”

Insieme al canto suoni anche strumenti musicali?

“Si, ho iniziato con la chitarra a 8 anni e poi, il pianoforte a 12”.

 Quando sei entrata a far parte del coro del maestro Azemoon?

“ Se non ricordo male, nel 2012, dopo che, appena conosciuti sempre per motivi musicali, il Mº Arman Azemoon mi ha invitato ad unirmi al suo coro per un concerto a Riano e dopo al coro di Santa Croce al Flaminio”.

 Prima di far parte di quel coro sei stata in altri cori?

“Si, perché è da quando ho iniziato gli studi musicali in Conservatorio, a 6 anni, che canto sia in cori che ensembles, in Portogallo e in Italia”.

  La tua carriera di cantante si è svolta per lo più nel Lazio o anche in altre parti d'Italia e a livello internazionale?

 “Diciamo che si è svolta prima a livello internazionale (Portogallo, Spagna, Olanda, Italia), e poi in diverse parti di Italia”.

Chi è il tuo maestro di canto che ti ha permesso di iniziare questa carriera?

“ Il mio primo maestro di canto, che purtroppo non c'è più, si chiamava António Ramos e posteriormente ho studiato Tecnica Vocale con altri due Maestri a Lisbona. E poi, per quanto riguarda il repertorio antico, molta ricerca, ascolto, analisi, studio e ricerca del suono”.

 Quali eventi musicali ti hanno vista protagonista nel 2022 fino adesso?

“Oltre a diversi concerti corali (dal Requiem di Mozart al Gloria di Vivaldi, alla IX di Beethoven o cantate di Bach, per esempio), ho fatto diversi concerti anche come solista, tra cui arie e duetti di Vivaldi, madrigali di diversi autori tra cui D. Mazzocchi, "Io, Donna" del Mº Michele Biki Panitti, arie e duetti di cantate di Bach, la registrazione di alcuni brani a 4 voci femminili sole del Mº Giuseppe Natale, e altri”.

 Prima della fine del 2022 avrai altri eventi musicali a cui prenderai parte?

“ Si, in agenda ci sono diversi concerti sia corali, tra cui ancora Gloria di Vivaldi, IX di Beethoven e il Requiem di Michele Biki Panitti, ma anche solistici tra cui uno, dedicato a Bach, con arie per soprano, violino e basso continuo insieme al violinista Mº Corrado Stocchi e un altro con Ariette e Cavatine per soprano e chitarra di Mauro Giuliani insieme al chitarrista Mº Luca Mancini. Inoltre, in preparazione per l'inizio del 2023, anche i soli della Messa Luterana Bwv 234 di J.S. Bach e tante altre novità”.

 Vuoi aggiungere altro?

“Una cosa sola: che al di là dei percorsi musicali che facciamo, una delle cose che ritengo fondamentali quando si canta, si suona, si fa musica è la ricerca del pathos nel suono, per chi esegue e, reciprocamente, anche per chi ascolta... perché la musica non deve mai smettere di emozionarci”!

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