sabato 1 maggio 2021

Emergenza Covid 19 l’esperienza degli avvocati della capitale A confronto con l’avvocato Cinzia Pietrograzia

 Dopo aver cercato di capire come alcuni avvocati maceratesi hanno cercato di affrontare l’emergenza covid 19 nella prima e nella seconda fase, andiamo a capire come lo hanno fatto gli avvocati della capitale. Lo facciamo ascoltando l’esperienza dell’avvocato Cinzia Pietrograzia

 

“Faccio l'avvocato da 25 anni –spiega l’avvocato Pietrograzia-  Nel Lazio dall'inizio del primo lockdown, cioè da metà marzo 2020, le udienze sono state interrotte, ossia rinviate (in alcuni casi anche di molti mesi) ove possibile oppure, in caso di urgenza valutata di volta in volta dai giudici, tenutesi con trattazione scritta ...né a me ne' a colleghi di mia conoscenza è capitato che le udienze siano state celebrate on line.....quindi non so quale piattaforma sia stata usata nei rari ed eventuali casi di udienze on line.... P.S. nella maggior parte dei casi anche fino a tutt'oggi laddove non è necessaria la presenza in udienza (la necessità è data in genere dalla necessità di ossia ascoltare dei testimoni o fare interrogatorio formale delle parti in causa) le udienze civili ed in materia di lavoro sono sostituite dalla cosiddetta trattazione scritta, vale a dire: entrambi gli avvocati depositano telematicamente scritti difensivi contenenti deduzioni e richieste, dopodiché si pronuncia il giudice....sempre tramite deposito di ordinanze scritte che ci vengono notificate di volta in volta a mezzo pec. Durante la prima fase emergenziale covid19 si tendeva a rinviare, ove possibile, i tradizionali incontri a studio a date successive verso maggio/giugno in quanto ancora inconsapevoli della portata temporale della pandemia o illusi dell'imminente ritorno alla desidera normalità. Per ricevere clienti nuovi o per questioni richiedenti colloqui urgenti con i clienti abbiamo usato moltissimo le telefonate o anche le videochiamate tramite cellulare. A giugno e luglio ma anche a settembre ed ottobre 2020 le udienze si sono sempre svolte in una piccola percentuale in presenza in tribunale o corte d'appello ma la maggior parte con trattazione scritta mentre abbiamo ricominciato a riceverete quasi normalmente i clienti a studio ma sempre con le mascherine e con distanza di almeno un metro, arieggiando la stanza con l'apertura della finestra. Se posso risponderò domani -quando avrò più disponibilità di tempo - alla domanda relativa a come penso che cambi la giustizia dopo la pandemia. Abbiamo approfittato del maggior tempo libero della prima fase pandemica per dedicarsi alla formazione....io personalmente l'ho fatto seguendo un corso di diritto tributario su piattaforma webinar zoom. Si , in questo lungo periodo di pandemia posso dire che abbiamo collaborato più di prima fra colleghi....questo secondo la mia esperienza. Direi che è aumentato lo spirito di solidarietà tra colleghi, di aiuto nel far circolare informazioni sul mutamento generale delle regole di accesso agli Uffici Giudiziari ...e questo è l'aspetto pratico che ci ha creato e ci sta creando le maggiori difficoltà ed ostacoli pesanti all'esercizio della professione che necessariamente devo spiegare a voce quando ci incontreremo prossimamente. Infatti a fronte del mondo degli impiegati e cancellieri quasi tutti "protetti " dal cosiddetto smart working, noi avvocati siamo da marzo ª tutt'oggi relegati fuori del portone dei tribunali presidiati dai militari che ci fanno entrare solo se mostriamo una mail con la quale possiamo provare di aver ottenuto un  appuntamento (cosa rara e difficile) con un determinato specifico ufficio o cancelliere o se siamo nell'elenco delle udienze del giorno......il Foro non ha più svolto e non svolge più la funzione di luogo di incontro e scambio tra professionalità come era stato dall'antica Roma prima della pandemia. Come puoi vedere allargando la foto , sull' ingresso del tribunale civile Roma c'è un carabiniere che ci tiene fuori del tribunale e fa entrare solo con i predetti criteri. La foto che ti ho inviato l'ho scattata il 28 settembre 2020 per una cliente che era incredula sul fatto da me riferitole che da mesi non avevamo e non abbiamo più libero accesso al tribunale. Il grande problema è per noi avvocati quello di non aver potenziato la funzionalità dei servizi da parte del Ministero della Giustizia a fronte della inaccessibilita dei luoghi della giustizia che ha anche determinato l'impossibilità di avere come prima importanti colloqui fuori udienza con i Giudici. Poi approfondirò il mio resoconto a voce quando ci incontriamo.....vorrò farti degli esempi per dare concretezza alle mie osservazioni. Rispondendo alle tue domande ho riflettuto su un aspetto: la pandemia ci ha -fra l'altro - privato della casualità degli incontri professionali e personali che nella nostra vita professionale hanno storicamente un grande peso”.

 

 

Da quanti anni fai l'avvocato?

Quando furono interrotte nel Lazio le udienze in presenza una volta scoppiato il coronavirus?

Vediamo con quale piattafoma seguivate le udienze e le cause in remoto?

 In remoto durante  la prima parte dell'emergenza coronavirus parlavate anche con i clienti?

 In estate avete potuto tornare a lavorare in presenza?

 Come pensi che cambierà il mondo della giustizia dopo la pandemia?

 Se avete ricevuto i clienti in studio quali precauzioni avete dovuto prendere per tenere la distanza di un metro?

Avete usato il primo periodo della pandemia per continuare a formarvi?

Nel lavoro generale di tutti i giorni avete collaborato tra avvocati?

Vuoi aggiungere altro?


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