Recentemente la musica italiana ed internazionale ha perso il direttore d’orchestra Maestro Giuseppe Vessicchio protagonista di una trentina di Festival di Sanremo e di una carriera lunga e piena di soddisfazioni. Poco tempo fa ha suonato diretto da lui un musicista e nostro collega di Radio Monteco web, Venanzio Pennesi che ha voluto ricordarlo ai nostri microfoni.
In quale occasione hai suonato diretto dal Maestro Vessicchio?
“Innanzitutto ben trovati a tutti quanti. Grazie per questa occasione di potermi raccontare al tuo microfono. Io quest’anno ho partecipato ad uno dei più grandi eventi a livello mondiale che riguarda la musica rock; il “Rock in 1000” che si svolge a Cesena e quest’anno è il decimo anniversario e abbiamo suonato in due serate. La serata in cui ho suonato io il 27 luglio, uno dei due direttori d’orchestra era il maestro Beppe Vessicchio. Siamo abituati a vedere Beppe Vessicchio siamo abituati a vederlo in tv a Sanremo piuttosto che quando è stato ad Amici che porta sempre il suo sorriso anche nelle cose più serie. Lui lì a Cesena è venuto a fare le prove generali e poi ha diretto il concerto della serata, tant’è che tutt’ora se si va sui canali ufficiali di Rock In 1000 si possono vedere molte scene in cui c’è il maestro che ci dirige”.
Quali brani avete proposto voi con il vostro gruppo?
“Lì al Rock In 1000 non era il mio gruppo, ma era un gruppo gigantesco di mille persone; dunque c’erano i due direttori d’orchestra e, come dicevo prima, uno era il maestro Beppe Vessicchio e poi con i clic sulle orecchie proprio per riuscire ad avere un suono più omogeneo possibile. Quindi abbiamo spaziato dai Foo Fighters, ai Queen, a Bruce Springsteen, i fast quel gruppo musicale di Perugia e poi c’erano che erano ospiti ed hanno suonato con noi i Negramaro prima Sangiorgi che si è messo in mezzo alle persone disponibilissimo e c’era anche la Michelin con la presentazione di Ludovica Comello che ha fatto anche un pezzo dei Queen- Quindi è stato un repertorio molto moderno e il maestro si è prestato anche a questo. Nel pomeriggio si è presentato, ci ha dato anche consigli al microfono dicendo di fare quello che sapevamo fare con facilità cercando di non inventarsi nulla perché la musica è bella. E’ vero che prevede a volte fantasia, ma spesso per farla bene non bisogna inventarsi nulla; bisogna farla bisogna farla semplice perché sia anche alla portata di tutti”.
C’è stato un consiglio particolare che il maestro ha dato a voi?
“Quello di essere semplici. Il modo migliore per riuscire bene nella serata era quello di essere semplici, seguire gli spartiti e non fare i protagonisti perché poi lo spettacolo doveva essere quello di fare musica ad ogni suono e ti garantisco, che mille musicisti tutti insieme se ci fosse anarchia sarebbe veramente un caos incredibile. Poi lui è stato il protagonista anche del giuramento che abbiamo fatto ad inizio concerto, perché i musicisti di Rock In 1000 fanno una sorta di giuramento ad inizio concerto e questo è come lui si è presentato, in maniera molto umile e a disposizione. Ricordo una cosa semplicissima; la prima volta che abbiamo provato con lui la mattina, debbo essere sincero, la prova è venuta uno schifo e lui disse: ragazzi non vi preoccupate siete bravissimi, più tardi riproviamo e andrà tutto bene bene. Una positività assurda”.
Quale era, secondo te, la sua capacità di essere un uomo consumato di spettacolo, ma anche un direttore d’orchestra serio?
“Ma, secondo me, lui come altri del suo calibro sono contraddistinti da umiltà e da amore per la musica per quello che fanno e, soprattutto il sorriso in quello che fa che rende unico quello che fa”.
Quale traccia lascerà il Maestro Vessicchio nella musica italiana a parte le composizioni che ha arrangiato, secondo te?
“Io credo che lui abbia fatto capire che si può essere direttori d’orchestra, perché lui era direttore d’orchestra, sia per la musica classica che per la musica concertistica appunto, che per la musica leggera e la musica rock. L’importante è mettere davanti a tutto la voglia di fare bene di far bene la musica e di farla prima di tutto per se stessi e per l’animo di chi la ascolta”.
A te che sei un uomo di spettacolo e di radio quale esempio lascia il Maestro Vessicchio?
“Io debbo ripetermi purtroppo, perché quello che mi lascia è il modo di affrontare tutto con il sorriso, che non significa ridere di quello che si fa. Ma significa farlo serenità. Questo credo che sia il più grande insegnamento e la cosa che potremmo trasmettere noi anche agli altri ai più giovani che si apprestano, magari, a fare spettacolo piuttosto che musica o semplicemente il lavoro quotidiano di tutti i giorni che possa essere in fabbrica piuttosto che in ufficio”.
Vuoi aggiungere altre cose sul Maestro Vessicchio?
“Quello che ho detto prima, che sicuramente lascia un vuoto nel cuore di tutti. Io credo che nei prossimi giorni, da Amici a Sanremo quando ci sarà tra qualche mese, non mancheranno ricordi in questi programmi e in questi eventi. Ti faccio solo un piccolo esempio; io ho fatto da poco un post su TikTok mettendo la foto che gli ho scattato personalmente quando eravamo lì a Cesena e ho associato Beppe Vessicchio ad un brano che a me piace tantissimo del Maestro Ennio Morricone. Ho voluto così immaginare che insieme stiano facendo ora musica con gli angeli e stiano allietando il paradiso che già di per se è un paradiso, ma con loro è un paradiso ancora più armonioso”.
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