venerdì 5 giugno 2020

Coronavirus la testimonianza di un medico guarito dalla malattia


Covid 19 parola ad un medico guarito dalla malattia
Dottor Marco Sigona

Il dottor Marco Sigona, dermatologo maceratese, è uno dei tanti medici italiani che è stato colpito dal coronavirus. Dopo essere guarito da questa malattia ci ha raccontato questa esperienza che ha vissuto.

Come è stata affrontata l'emergenza coronavirus nel reparto dell'ospedale in cui lei lavora?
“Io lavoro in un servizio che è molto  ambulatoriale, la Dermatologia,  pertanto è sottoposto alle regole che ci vengono imposte dalle delibere regionali sugli accessi contingentati ad orario prestabilito, evitare assembramenti nelle sale d’attesa , erogare soprattutto prestazioni a carattere di indifferibilità con controllo dei sintomi del paziente prima di accedere all’ambulatorio. Dal 1 giugno stiamo cominciando gradualmente ad erogare anche le prestazioni che erano prenotate già prima del periodo Covid”.
Le visite ai suoi pazienti come le ha programmate durante l'emergenza coronavirus?
“Presso struttura pubblica vedi sopra – Presso Studio Privato nel rispetto delle stesse regole dettate dalla Regione”.
Se non ricordo male lei è stato colpito dal coronavirus, attraverso quali sintomi se ne è accorto?
“Principalmente la febbre, spossatezza e sensazione di affanno respiratorio, sintomi che non recedevano con il passare dei giorni”.
.Lei è stato curato a casa o in ospedale?
“Casa”.
Attraverso quali medicine si cura il coronavirus?
“Oggi si usa molto l’eparina in quanto si è capito che il virus scatena soprattutto un problema di tipo vasculitico ossia d’interessamento della parete dei vasi sanguigni e si usano farmaci immunomodulatori ad effetto antinfiammatorio. Nella mia malattia ( ero uno dei primi casi della nostra Provincia) sono stato curato con un po’ di empirismo con tachipirina, antibiotici e Vitamina C”.
Il tampone le è stato fatto dopo i primi sintomi?

“Esattamente 7 giorni dall’esordio dei sintomi e su mia insistenza”.
Ha vissuto per molto tempo in isolamento e la famiglia come ha cercato di proteggerla una volta che ha scoperto di essere stato colpito dalla malattia?
Sono stato in isolamento per 28 giorni in quanto il tampone dopo i primi 14 gg era ancora positivo. Avendo casa con una mansardina i miei familiari, che non hanno avuto alcun problema di salute, vivevano di sopra usando stanze e bagni differenti dalle mie ed orari per i pasti diversi”.
E' stato possibile capire se la malattia le è stata attaccata da qualcuno, oppure se le si è sviluppata da asintomatico?
“Domanda difficile a cui rispondere. Certo che la mia attività lavorativa può aver favorito la possibilità di contagio da qualche asintomatico. Ricordo che eravamo intorno al 26 febbraio ed ormai è quasi certo che il virus girasse in Italia da gennaio se non fine dicembre”.

Quanto possono essere efficaci le misure adottate dal Governo nazionale per evitare di prendere il coronavirus e per contrastarlo?
“Sicuramente il lockdown ha ridotto di tanto la possibilità di diffusione del virus e continuare oggi a rispettare quelle regole fondamentali di distanziamento ed igiene potrà contribuire forse anche a farlo scomparire”.
Dopo la guarigione ha dovuto fare della riabilitazione e la malattia le ha lasciato qualche sintomo?
“Fortunatamente nessuna riabilitazione, un po’ di affanno nei primi giorni dopo la malattia ma oggi ho ripreso in pieno il mio stato fisico”.
Ci può descrivere come è stato il suo ritorno a lavoro?
“In ospedale graduale anche perché io ho ripreso a lavorare il 15 aprile e non c’era assolutamente gente che venisse a visitarsi se non per vere urgenze. Poi ho ricominciato anche la mia attività presso il mio studio con un numero ridotto di accessi. Ho lavorato anche molto con riunioni ed incontri in via telematica”. 
Da medico durante la malattia vi siete fatti forza tra colleghi?
“Moltissimo e riconosco che da medico malato, molto probabilmente, ho avuto anche gli occhi più puntati addosso. Ma da medico ho anche  sofferto tanto per la sorte di molti colleghi che purtroppo sono stati meno fortunati di me”.
Gli ospedali covid secondo lei vanno tenuti anche dopo la fine dell'emergenza o andranno dismessi?
“Secondo me da uomo e da medico  avere la sicurezza di un posto, sempre pronto,  dove poter essere assistiti in caso di necessità è un’opportunità importante. Credo che sapere che oggi il virus può essere curato e soprattutto avere posti dedicati dove farlo debba far tornare a tutti noi una tranquillità nell’animo che stemperi quel terrore che ha caratterizzato questo bruttissimo periodo” .
Quali insegnamenti ha ricevuto da questa esperienza che una volta finita potrà anche mettere in pratica nella vita di tutti i giorni?
“Un primo insegnamento è che la vita ti presenta delle opportunità per essere ridisegnata, io ripeto, sono stato abbastanza fortunato perché il virus con me ha preso la famosa porta sbagliata però mi ha fatto aprire gli occhi. Ho l’amarezza di aver assistito alle criticità di questo nostro sistema sanitario che è considerato uno dei migliori del mondo. L’essere stati costretti a richiamare sul campo colleghi in pensione e giovani laureati senza aver ancora sostenuto l’esame di stato per l’abilitazione alla professione è sicuramente un segnale di una programmazione sbagliata a monte. I tagli esagerati, circa 37 miliardi di euro,  fatti da dieci anni a questa parte sulla sanità ci hanno ripresentato il conto. Siamo stati abili a correggere qualcosa in corso d’opera ma è come aver messo un cerotto su una ferita senza aver analizzato l’origine di quella ferita. Ho avuto conferma  che l’ingerenza politica diventata troppo forte sulle dinamiche organizzative sanitarie debba essere ridimensionata e soprattutto , dopo questa vicenda, sono ancora più convinto che in sanità debba essere ridata voce ai sanitari”.   
Parliamo del progetto Macerata Rinnova come e perchè lo avete creato?
“Macerata Rinnova nasce come Associazione Culturale allo scopo di ascoltare le problematiche del cittadino in un momento così importante in cui la città di appresta ad un cambio di amministrazione. Nasce come associazione di singoli appartenenti alla società civile e mossi da un senso di civismo che li unisce. Non siamo soggetti politici ne persone iscritte a partiti. Ci stiamo costituendo in lista civica a sostegno del candidato sindaco del centro sinistra. In questo progetto in prima persona ho voluto metterci la faccia perché credo che questa città, che molto mi ha dato,  meriti anche la possibilità di un mio contributo in cambio, ed è lo spirito che sicuramente anima tutti gli altri partecipanti alla imminente lista”..
Cosa l'ha spinta a parteciparvi?
“Vedi sopra”.
Quali sono gli obiettivi di questo progetto?
“Stiamo lavorando su un programma che poi apporterà il suo  contributo a quello  del centro sinistra”.
Quali punti farete mettere nel programma elettorale del candidato sindaco di Macerata  del centrosinistra Narciso Ricotta?
“Abbiamo messo al centro del programma la persona e su questa creato una serie di idee che svilupperemo in questi giorni nel rispetto dei valori fondamentali della democrazia”.
Come ha attecchito il progetto di Macerata Rinnova tra i cittadini?
“La mia impressione, ovviamente dal mio punto di vista, è che questo progetto stia muovendo interesse. Purtroppo il lock down ci ha impedito di incontrarci di persona cosa che stiamo cercando di recuperare ma abbiamo sempre lavorato attraverso sistemi di comunicazione online e debbo dire che oggi la nostra pagina FB , partita in sordina, ha circa 1400 followers. Attraverso questa vetrina abbiamo e stiamo dando un po’ l’idea dello spirito che ci anima”.
Se non ricordo male voi con Macerata Rinnova state facendo dei dibattiti a distanza, quale è lo scopo di questi dibattiti e con quale criterio avete scelto le persone da far intervenire?
“Principalmente videoconferenze con persone della società civile che possano apportare un contributo di idee e contribuire ad un dibattito costruttivo”.
I cittadini che volessero partecipare alle vostre iniziative su quali piattaforme di internet possono seguirvi?
“Pagina Facebook”.
Quale futuro avrà il progetto Macerata Rinnova dopo le elezioni comunali del 2020?
“Innanzitutto ci auguriamo che la nostra lista possa arrivare a partecipare in maniera importante ad un dibattito politico anche dopo il risultato elettorale e comunque il mettere al centro del sistema la persona , il cittadino,  sarà la componente principale del nostro impegno”.

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