martedì 22 luglio 2025

Unione delle arti Premio Umilart 2025 Bilancio

Il 20 luglio 2025 il teatro Petrolini di Roma ha ospitato l’edizione 2025 del premio Umilart. La manifestazione è stata voluta dall’artista romano Luca Imbriani e desidera premiare persone che, attraverso l’espressone della loro arte, hanno valorizzato la cultura  facendolo con grande umiltà. L’evento è stato diviso in tre parti  durante le quali il pubblico numeroso che è intervenuto ha potuto ascoltare musiche, canti e poesie. Sono state  anche proposte alcune arie di Giuseppe Verdi molto note tratte dalle opere:  Traviata, Trovatore e Rigoletto. Allo spettacolo hanno partecipato: Anna Bruno soprano, Sara Di Lucano mezzosoprano, Fabio Carrieri tenore, Mariu Safier giornalista Rai e Michelina Panichi poetessa, lo stesso Luca Imbriani direttore artistico di “Unione delle arti premio Umilart” 2025 e armonicista, Paolo Dragonetti De Torres poeta, Andrea Borgia autore televisivo della Rai, Tiziana Narciso attrice, Carlo Piola Caselli scrittore, Guido Iorlano giornalista e scrittore, Francesco Ciccarelli giornalista e scrittore,  Alessandra Casino poetessa, Alessandra Greco Russo poetessa, Cecilia Marconi attrice. Tutti gli artisti sono stati accompagnati dal Maestro Concertatore al pianoforte Tatiana Chiarini. Oltre alla premiazione degli artisti sopracitati, sono stati consegnati altri premi ad alcuni ospiti d’onore che erano: Carlotta Ghirardini fondatrice del Salotto Letterario Tevere, Lara Di Carlo fondatrice della casa editrice Pan Di Lettere di Roma, Piero Visconti, tenore internazionale, Enzo Carbone coreografo deseur della Rai, Fiorella Cascelli pittrice e Paolo Campo baritono. Occorre sottolineare che Luca Imbriani ha organizzato “Unione delle arti Premio Umilart 2025” da solo con le proprie forze, ma l’evento ha avuto anche l’appoggio della casa editrice Pan Di Lettere di Roma e dell’associazione culturale “Voce Aperta” di Macerata e di Fonte Nuova. Il biglietto d’ingresso alla manifestazione sarà di quindici euro e sarà ridotto per le Guardie d’onore del Pantheon, FOO e FFAA. L’evento “Unione delle arti Premio Umilart 2025” è stato magistralmente  condotto da  Angelo Blasetti ed è stato  ripreso da Roberto Di Carlo, premiato anche lui con la medaglia Umilart da Luca Imbriani. Lo stesso Luca Imbriani ha suonato durante la serata alcuni brani molto famosi e conosciuti con l’armonica cromatica accompagnato in alcuni di essi dal Maestro concertatore Tatiana Chiarini ed è stato premiato con un riconoscimento speciale dall’associazione culturale “Voce Aperta” di Macerata e Fonte Nuova. Sempre durante questa premiazione è stato presentato in anteprima dall’autore Francesco Ciccarelli, il libro “La Domenica Sportiva settanta anni senza rughe”. Che uscirà entro breve. L’autore ha spiegato che

”Nel libro ci sono testimonianze di sportivi che praticano un po' tutte le discipline sportive ed è stato sottolineato  come la DS sia stata importante per loro per praticare ed occuparsi di sport. La DS – ha continuato Ciccarelli- ha anche ispirato diversi giornalisti che ispirandosi a questo programma che è il più longevo della tv italiana, hanno iniziato le loro carriere giornalistiche. Ringraziando Luca Imbriani per l’invito ricevuto al premio “Umilart 2025” Ciccarelli ha detto che il libro ha avuto bisogno di molto tempo per essere completato perché molti cittadini strada facendo, hanno voluto dare la loro testimonianza sui settanta anni della DS che è divenuto nel tempo un programma visto ed ascoltato da tutti. Sono stati anche ricordati sempre da parte dell’autore alcuni inviati del programma come Giancarlo Trapanese che ha ispirato il libro e Tonino Carino che collaborava maggiormente con il programma della Rai Novantesimo Minuto”. Il teatro Petrolini che ha ospitato la manifestazione, si trova in via del Rubattino 5 nel quartiere Testaccio di Roma e nel corso della serata, è stato premiato anche il suo direttore Paolo Gatti.

domenica 20 luglio 2025

Unione delle arti Premio Umilart 2025


 

Il 20 luglio 2025 il teatro Petrolini di Roma ospiterà l’edizione 2025 del premio Umilart. La manifestazione è stata voluta dall’artista romano Luca Imbriani e desidera premiare persone che, attraverso l’espressone della loro arte, hanno valorizzato la cultura  facendolo con grande umiltà. L’evento avrà inizio alle ore 20,30, sarà diviso in tre parti  durante le quali il pubblico che interverrà potrà ascoltare musiche, canti e poesie. Saranno inoltre proposte alcune arie di Giuseppe Verdi molto note tratte dalle opere:  Traviata, Trovatore e Rigoletto. Allo spettacolo prenderanno parte: Anna Bruno soprano, Sara Di Lucano mezzosoprano, Fabio Carrieri tenore, Mariu Safier giornalista Rai e Michelina Panichi poetessa, lo stesso Luca Imbriani direttore artistico di “Unione delle arti premio Umilart” 2025 e armonicista, Paolo Dragonetti De Torres poeta, Andrea Borgia autore televisivo della Rai, Tiziana Narciso attrice, Carlo Piola Caselli scrittore, Guido Iorlano giornalista e scrittore, Francesco Ciccarelli giornalista e scrittore, Antonella Pagano poetessa, Alessandra Casino poetessa, Alessandra Greco Russo poetessa, Cecilia Marconi attrice. Tutti gli artisti saranno accompagnati dal Maestro Concertatore al pianoforte Tatiana Chiarini. Oltre alla premiazione degli artisti sopracitati, saranno consegnati altri premi ad alcuni ospiti d’onore che sono: Carlotta Ghirardini fondatrice del Salotto Letterario Tevere, Lara Di Carlo fondatrice della casa editrice Pan Di Lettere di Roma, Piero Visconti, tenore internazionale, Enzo Carbone coreografo deseur della Rai, Fiorella Cascelli pittrice e Paolo Campo baritono. Occorre sottolineare che Luca Imbriani ha organizzato “Unione delle arti Premio Umilart 2025” da solo con le proprie forze, ma l’evento ha avuto anche l’appoggio della casa editrice Pan Di Lettere di Roma e dell’associazione culturale “Voce Aperta” di Macerata e di Fonte Nuova. Il biglietto d’ingresso alla manifestazione sarà di quindici euro e sarà ridotto per le Guardie d’onore del Pantheon, FOO e FFAA. L’evento “Unione delle arti Premio Umilart 2025” sarà condotto da  Angelo Blasetti e sarà ripreso da Roberto Di Carlo. Il teatro Petrolini che lo ospita si trova in via del Rubattino 5 nel quartiere Testaccio di Roma.

giovedì 10 luglio 2025

RICORDO DI DON ALBERTO SPITO

 

 

Alcuni giorni fa, all’età di 78 anni, se n’è andato don Alberto Spito, un sacerdote che ha rappresentato una figura di riferimento nell’ambito dell’arcidiocesi di Fermo. Era stato colpito anni fa dal morbo di Parkinson, che ha aggravato le sue condizioni di salute fino a spingerlo a lasciare la titolarità della parrocchia di S. Paolo Apostolo di Civitanova Alta, oggi retta da un amministratore ecclesiastico.

Ordinato sacerdote da Paolo VI in Vaticano il 17 maggio 1970, aveva guidato con singolare maestria pastorale le parrocchie di S. Domenico a Fermo, SS. Pietro, Paolo e Donato a Corridonia e S. Paolo Apostolo a Civitanova Alta, nel cui cimitero ora riposa. Durante il suo ministero, ha guidato gruppi e associazioni, in particolare l’Azione Cattolica e l’AGESCI (scout), formando e sostenendo generazioni di giovani.

Tra questi vi era pure il sottoscritto, appena entrato nella maggiore età quando, nell’ottobre del 1988, don Alberto si era insediato nella parrocchia di Corridonia. In quel periodo ero un giovane di Azione Cattolica e ricordo ancora il primo incontro che ho avuto con lui insieme agli amici del gruppo. Il nuovo parroco, che all’epoca aveva 42 anni, si era presentato con un foglio di carta e una penna, chiedendo a ciascuno di noi informazioni sulla situazione che stavamo vivendo in gruppo ed eventuali suggerimenti. Per tutto l’incontro ci ha ascoltato, prendendo appunti.

Nei quindici anni trascorsi a Corridonia, comune che lo ha insignito della cittadinanza onoraria, don Alberto ha risollevato le sorti della parrocchia, le cui chiese si sono riempite grazie alla sua capacità innata di avvicinare le persone, ascoltarle e accoglierle per tutto quello che potevano dire e dare. Egli era vicino alle famiglie e andava a incontrarle prima dei sacramenti; ha dotato la parrocchia di nuovi organismi, come il consiglio pastorale parrocchiale, il consiglio affari economici e il gruppo liturgico, e ha fondato la locale comunità AGESCI, inesistente a Corridonia fino alla metà degli anni ’90. Nel frattempo ricopriva anche la funzione di assistente diocesano unitario di Azione Cattolica e in molte serate doveva partecipare a più riunioni, ma non voleva mai mancare nemmeno per un semplice saluto a una di esse. Il suo atteggiamento accogliente si traduceva in una particolare vicinanza alle famiglie in difficoltà e ai malati, che incontrava spesso nelle case e nei luoghi di degenza per portare l’eucarestia o solo una parola buona. Don Alberto si ricordava di tutti, anche di coloro che vedeva di rado, ma nascondeva i suoi sentimenti dietro un comportamento privo di dolcezze, apparentemente poco tenero.

Egli tendeva ad affidare la responsabilità di eventi e iniziative a persone su cui poteva contare; tra queste c’eravamo noi giovani di Azione Cattolica, che grazie a lui abbiamo svolto varie attività rivolte anche alla cittadinanza o ad altri, come pesche di beneficenza, spettacoli in teatro e tornei di calcetto.

Don Alberto è rimasto a Corridonia quindici anni, al termine dei quali è stato chiamato a guidare la parrocchia di Civitanova Alta, località dove anch’io mi sono trasferito dieci mesi dopo in seguito al mio matrimonio.

Nella nuova realtà ha operato allo stesso modo, trovando una diversa identità parrocchiale e adattandosi ad essa con lo stesso spirito di servizio. Anche qui ha incentivato diverse iniziative a favore delle famiglie bisognose, ha visitato spesso i malati nelle case e nel vicino ospedale, ha promosso la celebrazione della festa di S. Paolo nella seconda metà di giugno (evento svoltosi per alcuni anni) e ha curato, coadiuvato da coppie di sposi, la formazione delle famiglie giovani, con figli da poco battezzati. Per diversi anni, prima di ammalarsi, ha fatto parte del consiglio direttivo della cooperativa “13 Maggio” e ha guidato la vicaria pastorale di Civitanova Marche (comprendente anche le parrocchie di Potenza Picena). Ovviamente, la mia collaborazione con lui non è venuta mai meno in quest’ultimo periodo, con lo stimolo costante della sua stima nei mei confronti.

Negli ultimi due anni e mezzo della sua esistenza terrena, don Alberto ha trascorso una degenza nella casa del clero di Fermo, insieme ad altri sacerdoti anziani e malati. Ogni volta che qualcuno andava a trovarlo, egli si ricordava di tutti e chiedeva informazioni sulle persone conosciute nelle sue passate esperienze parrocchiali.

Al suo funerale, lunedì 13 gennaio, nel duomo di Fermo erano presenti i sindaci del suo paese natale, Monteleone di Fermo e dei comuni dove ha svolto il suo servizio, ma soprattutto una folla di suoi ex parrocchiani e di persone che l’hanno conosciuto, apprezzato e aiutato, provenienti da diverse località della diocesi. È stato davvero toccante l’intervento finale della nipote di don Alberto, che ha testimoniato con parole di grande affetto quello che lui è stato per lei e per i suoi cari

 

Nazareno Micuccio