lunedì 17 novembre 2025

Morte del Maestro direttore d’orchestra Giuseppe Vessicchio Il ricordo del musicista e collega di Radio Monteco Web Venanzio Pennesi

Recentemente la musica italiana ed internazionale ha perso il direttore d’orchestra Maestro Giuseppe Vessicchio protagonista di una trentina di Festival di Sanremo e di una carriera lunga e piena di soddisfazioni. Poco tempo fa ha suonato diretto da lui un musicista e nostro collega di Radio Monteco web, Venanzio Pennesi che ha voluto ricordarlo ai nostri microfoni.

In quale occasione hai suonato diretto dal Maestro Vessicchio?

“Innanzitutto ben trovati a tutti quanti. Grazie per questa occasione di potermi raccontare al tuo microfono. Io quest’anno ho partecipato ad uno dei più grandi eventi a livello mondiale che riguarda la musica rock; il “Rock in 1000” che si svolge a Cesena e quest’anno è il decimo anniversario e abbiamo suonato in due serate. La serata in cui ho suonato io il 27 luglio, uno dei due direttori d’orchestra era il maestro Beppe Vessicchio. Siamo abituati a vedere Beppe Vessicchio siamo abituati a vederlo in tv a Sanremo piuttosto che quando è stato ad Amici che porta sempre il suo sorriso anche nelle cose più serie. Lui lì a Cesena è venuto a fare le prove generali e poi ha diretto il concerto della serata, tant’è che tutt’ora se si va sui canali ufficiali di Rock In 1000 si possono vedere molte scene in cui c’è il maestro che ci dirige”.

Quali brani avete proposto voi con il vostro gruppo?

“Lì al Rock In 1000 non era il mio gruppo, ma era un gruppo gigantesco di mille persone; dunque c’erano i due direttori d’orchestra e, come dicevo prima, uno era il maestro Beppe Vessicchio e poi con i clic sulle orecchie proprio per riuscire ad avere un suono più omogeneo possibile. Quindi abbiamo spaziato dai Foo Fighters, ai Queen, a Bruce Springsteen, i fast quel gruppo musicale di Perugia e poi c’erano che erano ospiti ed hanno suonato con noi i Negramaro prima Sangiorgi che si è messo in mezzo alle persone disponibilissimo e c’era anche la Michelin con la presentazione di Ludovica Comello che ha fatto anche un pezzo dei Queen- Quindi è stato un repertorio molto moderno e il maestro si è prestato anche a questo. Nel pomeriggio si è presentato, ci ha dato anche consigli al microfono dicendo di fare quello che sapevamo fare con facilità cercando di non inventarsi nulla perché la musica è bella. E’ vero che prevede a volte fantasia, ma spesso per farla bene non bisogna inventarsi nulla; bisogna farla bisogna farla semplice perché sia anche alla portata di tutti”.

C’è stato un consiglio particolare che il maestro ha dato a voi?

“Quello di essere semplici. Il modo migliore per riuscire bene nella serata era quello di essere semplici, seguire gli spartiti e non fare i protagonisti perché poi lo spettacolo doveva essere quello di fare musica ad ogni suono e ti garantisco, che mille musicisti tutti insieme se ci fosse anarchia sarebbe veramente un caos incredibile. Poi lui è stato il protagonista anche del giuramento che abbiamo fatto ad inizio concerto, perché i musicisti di Rock In 1000 fanno una sorta di giuramento ad inizio concerto e questo è come lui si è presentato, in maniera molto umile e a disposizione. Ricordo una cosa semplicissima; la prima volta che abbiamo provato con lui la mattina, debbo essere sincero, la prova è venuta uno schifo e lui disse: ragazzi non vi preoccupate siete bravissimi, più tardi riproviamo e andrà tutto bene bene. Una positività assurda”.

Quale era, secondo te, la sua capacità di essere un uomo consumato di spettacolo, ma anche un direttore d’orchestra serio?

“Ma, secondo me, lui come altri del suo calibro sono contraddistinti da umiltà e da amore per la musica per quello che fanno e, soprattutto il sorriso in quello che fa che rende unico quello che fa”.

Quale traccia lascerà il Maestro Vessicchio nella musica italiana a parte le composizioni che ha arrangiato, secondo te?

“Io credo che lui abbia fatto capire che si può essere direttori d’orchestra, perché lui era direttore d’orchestra, sia per la musica classica che per la musica concertistica appunto, che per la musica leggera e la musica rock. L’importante è mettere davanti a tutto la voglia di fare bene di far bene la musica e di farla prima di tutto per se stessi e per l’animo di chi la ascolta”.

A te che sei un uomo di spettacolo e di radio quale esempio  lascia il Maestro Vessicchio?

“Io debbo ripetermi purtroppo, perché quello che mi lascia è il modo di affrontare tutto con il sorriso, che non significa ridere di  quello che si fa. Ma significa farlo serenità. Questo credo che sia il più grande insegnamento e la cosa che potremmo trasmettere noi anche agli altri ai più giovani che si apprestano, magari, a fare spettacolo piuttosto che musica o semplicemente il lavoro quotidiano di tutti i giorni che possa essere in fabbrica piuttosto che in ufficio”.

Vuoi aggiungere altre cose sul Maestro Vessicchio?

“Quello che ho detto prima, che sicuramente lascia un vuoto nel cuore di tutti. Io credo che nei prossimi giorni, da Amici a Sanremo quando ci sarà tra qualche mese, non mancheranno ricordi in questi programmi e in questi eventi. Ti faccio solo un piccolo esempio; io ho fatto da poco un post su TikTok mettendo la foto che gli ho scattato personalmente quando eravamo lì a Cesena e ho associato Beppe Vessicchio ad un brano che a me piace tantissimo del Maestro Ennio Morricone. Ho voluto così immaginare che insieme stiano facendo ora musica con gli angeli e stiano allietando il paradiso che già di per se è un paradiso, ma con loro è un paradiso ancora più armonioso”.

 

 

 

 

Il mio nome è Gigi Storia biografica ed artistica di Gig Proietti

 

A Macerata è stata organizzata nel mese di novembre 2025 una conferenza per ricordare l’attore romano Gigi Proietti in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno e della sua morte. Entrambi gli eventi, cioè la nascita e la morte dell’attore, sono avvenuti il 2 di novembre. A coordinare la conferenza è stato il giornalista Maurizio Verdenelli che abbiamo ascoltato.

Quali argomenti avete trattato in questa conferenza?

“Si è trattato di una rivisitazione della biografia di Gigi Proietti a cinque anni dalla sua morte ed è stata una cosa molto interessante che ha interessato tante persone, perché Proietti era nel cuore un po' di tutti. E, come tu vedrai, la relazione non è stata fatta da me, ma da uno dei membri dell’associazione Riunite Arti di Macerata”.

Come è stato presentato il personaggio di Proietti?

“E’ stata fatta una lunga analisi della sua biografia che ha intrattenuto per circa un’ora e mezzo gli spettatori”.

Proietti era apprezzato a livello mondiale, ma nei territori come era sentita la sua arte?

“Ha fatto molto piacere rivedere degli spezzoni dei suoi film con Montesano Febbre da Cavallo particolarmente, Il maresciallo Rocca che l’ha imposto alla popolarità generale con tante puntate ed edizioni che hanno fatto la fortuna dell’audience, dell’auditel della Rai”.

Chi c’era con te in conferenza?

“Io ero pendant. Come ti ho detto, se tu vedi il manifesto c’era uno degli aderenti, Danilo, dell’associazione che ha organizzato l’evento stesso che fa capo a Irene Dipre e Gianluca Longhi. Irene Dipre presenterà un suo libro autobiografico per metà il 27 novembre alla Bottega del Libro in Corso della Repubblica a Macerata”.

Tra i tanti personaggi con cui il lavoro ti ha portato in contatto c’è stato anche Proietti?

“No, Proietti no. Non ho avuto mai il grande onore, il grande piacere, di conoscerlo. Soltanto una volta a Treia, al teatro di Treia, fu rappresentata una sua pièce e la sera stessa cenai con la protagonista e ebbi piacere di apprezzare come Proietti, telefonando alla sua allieva, si informasse meticolosamente e premurosamente di come fossero andate le cose. Un vero maestro”.

E’ stato sottolineato il fatto abbastanza curioso che è nato il 2 novembre ed è morto il 2 novembre?

“Si e infatti solo i grandi certamente, solo i grandi come Shakespeare hanno avuto questa fortuna 1travirgolette e in questa coincidenza a indicare il talento ed è stato questo uno degli argomenti di riferimento anche della conferenza di ieri”.

Il pubblico ha fatto domande specifiche e si è tolto curiosità?

“Non c’è stata nessuna domanda in realtà e io intervenivo dialogando con il protagonista della relazione, della conferenza, Danilo”.  

 

Che altro si può dire su questo fantastico attore?

“Lui era un figlio del popolo e anche un figlio dell’Umbria, il padre era umbro ed è stato giustamente posto in rilievo, come la sua arte e le sue tracce avessero predecessori importantissimi, a cominciare dal grande Petrolini, Ettore Petrolini. Ma il progenitore di tutti è stato Gaetano Santangelo burattinaio del settecento detto Gaetanaccio a cui si deve la figura di Rugantino”.

 

La manifestazione è stata ospitata presso il circolo Acli del quartiere collevario di Macerata ed il lavoro su questa operazione è stato fatto da Danilo Onori.

 

sabato 15 novembre 2025

Musica confronto con Davide Dellisanti Pianista che porta la lirica italiana a livello internazionale

 

Davide Dellisanti è un pianista romano conosciuto a livello nazionale ed internazionale. In questa intervista ha voluto raccontarci la sua carriera.

Quando iniziò esattamente la sua carriera di pianista

“Diciamo che l’interesse per la musica è iniziato a tredici anni cosi per caso. Ricordo che ero un bimbo un po' triste perché non mi piaceva tutto quello che piaceva ai miei coetanei. Quindi, da lì, ho iniziato un po' a guardarmi intorno e un giorno mi ricordo così per caso ero dalle suore a Taranto a Piazza dell’Immacolata dove andavo il pomeriggio ad aiutare per fare i compiti a fare attività anche ricreative e lì ci fu una ragazza bionda che, praticamente, si mise al pianoforte e suonò un brano e io da lì diciamo dentro di me, capii che volevo fare questo nella vita perché mi creò molte emozioni. Quindi tornai a casa ne parlai ai miei genitori e un po' da lì in avanti ci fu tutta la storia. Purtroppo poi avendo solo mio padre che lavorava quattro figli maschi per noi era difficilissimo comunque andare avanti. Quindi io mi ricordo che mi affacciavo sempre in un negozio di pianoforti e guadavo sempre la vetrina perché avere sempre un pianoforte per me era il mio sogno  oramai. Con il proprietario di questo negozio poi ci ho fatto amicizia e lui ha detto guardi io ho bisogno di un ragazzo che sta qui il pomeriggio o la mattina così io posso andare a fare i lavori ai clienti e ho una persona qui che sta attenti ai pianoforti, se viene qualcuno li mostra e mi ha insegnato anche tanti lavori. Quindi avevamo quest’accordo, lui non mi pagava però io stavo lì e imparavo anche  a riparare i pianoforti, lui mi lasciava anche da fare delle cose che oggi mi ritrovo. Quindi da lì poi è nata questa cosa e ho iniziato a studiare, ho studiato tantissimo e ho scopetto poi infatti di avere talento per questo, ripeto, facendo enormi sacrifici perché la mia famiglia mi ha aiutato per quello che poteva ovviamente. Però cecavo sempre di non appesantirla e poi sono entrato al conservatorio di Bari, ho completato i miei studi lì. Contemporaneamente ho iniziato a studiare canto lirico perché mi affascinava l’opera e, benchè facevo i concorsi da solista, vincevo sempre, però avevo capito che non era proprio quella la mia strada. Perché mi piaceva più condividere la musica. E, quindi, l’opera lirica che è la forma più completa d’arte  perché le abbraccia un po' tutte le arti: dalla pittura alla danza, cioè c’è tutto in un’opera lirica. E, quindi, mi sono perfezionato proprio in questo settore diciamo. Da lì poi è nata la mia carriera, perché in poco tempo sono diventato il  pianista dei più gradi cantanti lirici. In primis Nicola Martinucci che era della mia città. Poi Carmen Appollonio, poi ho collaborato con tutti i più grandi: da Giacomini, poi Placido Domingo Raul Jimenez, un po' tutti i più grandi della lirica, Aprile Millo. E adesso, attualmente, insegno in conservatorio a Potenza proprio questa materia pratica dell’accompagnamento pianistico. Ossia insegno ai pianisti a diventare accompagnatori o di cantanti o di strumenti, perché è un lavoro un po' diverso diciamo  quello del solista, perché il solista non deve rendere conto a nessuno se non a uno spartito, invece l’accompagnatore deve rendere conto alla persona con cui sta interagendo, diciamo. E, quindi, è un lavoro un po' diverso di ascolto anche. Quindi bisogna anche avere questa attitudine, saper ascoltare. Quindi questo è, diciamo un po' un riassunto breve. Ho studiato direzione d’orchestra, ho diretto anche grandi nomi come Josè Cura orchestre importanti come l’orchestra Čajkovskij di Mosca, la Cairo Symphony. Sono stato per sette anni all’Opera del Cairo a lavorare in teatro come preparatore come vocalcoach e maestro del coro, sono stato ad Ankara sei mesi e adesso giro un po' in tutti i teatri all’estero dove fanno un po' opera italiana per preparare i cast delle opere. Quindi il prossimo concerto per esempio sarò a Barcellona, poi tante altre cose che si sviluppano nel tempo”.

Chi furono i suoi primi maestri di pianoforte?
Ho iniziato con una bravissima maestra che era Daniela Panaro perché poi bisogna avere anche fortuna in questo e veramente ho iniziato a studiare prima con un’altra maestra poi, successivamente, con Daniela Panaro che è stata veramente la mia maestra e poi successivamente, con il maestro Emanuele Arciuli al conservatorio di Bari. Loro sono stati proprio i miei maestri più importanti. Poi mi sono perfezionato con grandi nomi come Aldo Ciccolini,

Lazar Berman e, tanti altri, diciamo. Però loro mi hanno formato sicuramente”.

 

Qual è il primo consiglio che da questi grandi maestri e da tutti i cantanti e gli artisti che ha accompagnato e accompagna, è riuscito a ricevere e fare suo?

“Ma, io credo che la cosa più importante sia lo studio, perché oggi i ragazzi cercano tutti le scorciatoie, le raccomandazioni. Non studiano ma vogliono la vita facile; ma soprattutto i genitori dei ragazzi noto che hanno questo atteggiamento sempre. Io non ho avuto mai nessuna raccomandazione. Io sono arrivato a Roma che avevo in repertorio già almeno cinquanta opere liriche e, quindi, mi chiamavano tutti perché c’è sempre bisogno poi di chi si siete e suona tutta la Tosca non le arie solo, Quindi la mia carriera è iniziata da questo; non posso dire di essere stato raccomandato. Sicuramente quando mi hanno sentito i più grandi della lirica mi hanno apprezzato tantissimo, mi hanno voluto come loro pianista in molte masterclass, in concerti, come assistente. Però io ho sempre studiato e continuo a studiare tanto, proprio perché io credo che la chiave di tutto sia proprio lo studio perché i raccomandati fino ad un certo punto poi dopo bisogna essere all’altezza della situazione; quindi io questo ho imparato e questa è sicuramente la chiave di tutto. Però oggi, purtroppo, i ragazzi non vogliono fare sacrifici questo è il problema.  La maggior parte, debbo dire, vogliono trovare sempre scorciatoie. Io studiavo a Milano con un maestro, mi mettevo nel treno la notte seduto con i treni di una volta non quelli di adesso, arrivavo a Milano con il mal di denti, facevo lezione e tornavo. Facevo due notti così perché sapevo che quella lezione per me era più importante di comprare un jeans o di altro. Invece oggi c’è tutt’altro atteggiamento mi dispiace, è un po' finito tutto secondo me”.

Lavorare all’estero quanto è stato utile per perfezionarsi e, soprattutto, che reputazione c’è oggi della lirica italiana all’estero?

“Io posso dire che all’estero intanto ho incontrato dei colleghi veramente di altissimo livello, Il paradosso è che nei teatri italiani molti di questi colleghi non arrivano. Io non parlo di me perché non voglio parlare di me, ma i più grandi direttori, i più grandi cantanti, nella maggior parte dei casi li ho trovati proprio all’estero; perché in Italia non hanno tutta questa facilità perché c’è un giro di agenzie troppo grosso; hanno dato troppo valore alle agenzie i teatri perché, purtroppo, essendo incompetenti molti direttori artistici dei teatri, non sanno scegliere le voci. Allora si affidano a delle agenzie. Nelle agenzie, ovviamente, ci sono tutti gli interessi dietro economici. E, quindi, certi teatri prendono un pacchetto  completo di venti cantanti tutti da un’agenzia e, quindi, questo è il dramma. Invece all’estero funziona completamente in maniera diversa perché ci sono i cantanti stabili in ogni teatro che fanno tutte le opere. Quindi vengono stipendiati regolarmente e durante l’anno debbono fare il lavoro che gli viene chiesto come al Cairo appunto. Quindi io quando vado lì, preparo sempre quei cantanti che fanno diversi titoli in base all’anno. In Italia invece ogni opera cambiano i cast però siamo sempre lì vorrei dire. Si vedono sempre gli stessi nomi di basso livello per altro. Io non vado più al teatro dell’Opera in Italia, se non raramente perché, purtroppo, il livello dei cantanti in Italia è sceso molto perché, ripeto, si vedono sempre gli stessi nomi. Quindi preferisco non andare, non soffrire; questa è la mia visione ovviamente”.

Oltre al pianoforte suona altri strumenti?

“No, io sono un pianista solamente classico e di opera lirica. Nel mio repertorio oggi faccio anche concerti da solista. Sono un direttore d’orchestra, soprattutto di opera lirica. Mi sono specializzato in questo. Poi mi è capitato di lavorare in televisione per diversi anni a Canale 5 dove ho accompagnato anche nomi come Alessandra Amoroso, Antonella Ruggero ed altri. Ma per noi è facile la musica leggera, non bisogna avere una specializzazione in questo se si viene da un percorso classico ovviamente. Il jazz per esempio non è per me. Ho provato, ma non ho questo tipo di creatività nel comporre in chiave jazz. Proprio non fa parte di me”.

 

 

Vediamo un attimo lei come si adatta ai palcoscenici di ogni teatro, perché ogni artista ha un suo modo di adattarsi ai palcoscenici dei teatri?

“Diciamo che, sicuramente, il lavoro del pianista accompagnatore o maestro sostituto, ha diversi nomi questo lavoro perché può fare tante cose, in un teatro, maestro di palcoscenico. Diciamo che la prima caratteristica che bisogna avere per fare questo lavoro è sapersi adattare a tutto, perché si lavora con direttori diversi che hanno idee diverse, che hanno tempi diversi, cantanti diversi. Ci sono molti divi in giro bisogna avere anche molta pazienza soprattutto con i cantanti. Purtroppo, molte volte per l’insicurezza che hanno certe volte hanno un atteggiamento anche arrogante. io dico certe volte, fortunatamente. Questo lo sottolineo perché non è sempre così. E, quindi, bisogna avere adattamento ma anche sapere. Cioè io so chi sono e, quindi, quando bisogna difendere la propria lo faccio; in maniera educata. Però debbo dire che raramente ho avuto problemi perché i cantanti mi stimano molto, sanno che se do dei consigli li do proprio perché possano migliorare non abbiano problemi con un direttore d’orchestra. Lo studio dello spartito è fondamentale perché molti cantanti si soffermano troppo sull’aspetto vocale, ma non della scrittura che se c’è un accento, se c’è una legatura, se c’è un crescendo, da una frase a un’altra bisogna farlo perché ha un senso. Quando noi parliamo non parliamo sempre con la stessa intonazione o con la stessa dinamica. Cambiamo proprio perché ci sono delle parole che debbono essere sottolineate. Invece oggi molti cantanti si soffermano solo  sulla voce e molti maestri di canto, purtroppo, sono una rovina per i cantanti, perché parlano solo di tecnica e poi li mandano nei concorsi magari con le voci belle tecnicamente, ma non hanno capacità artistica che invece all’epoca la parola era fondamentale per i cantanti. Addirittura molti non sanno neanche il libretto dell’opera e la trama. Cantano le note e basta”.

Lei come vede il futuro del vostro lavoro?

“Ma, guardi, non lo so perché se non si prende un’altra direzione. Bisognerebbe fare una pulizia nei teatri italiani purtroppo, perché da quando è entrata la politica nei teatri ha rovinato tutto. Perché, purtroppo, è gente incompetente che sta lì perché ha un incarico politico e, quindi, iniziano ad aprire anche ai parenti le finestre. Quindi si inventano direttore casting, tutti ruoli che non sono mai esistiti. Prima c’era il direttore artistico pure nei conservatori. Cioè all’epoca avevamo Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi, erano a capo delle situazioni. Oggi chi abbiamo? Se dovessi fare dei nomi uno riderebbe. Direbbe come fino a ieri ha fatto il camionista, oggi sta a dirigere un teatro con tutto il rispetto per il camionista magari. Io prendo un esempio come per dire faceva tutt’altro lavoro però. Un altro allenava la squadra di football e lo troviamo come sovraintendente o direttore artistico in un teatro perché ci sono i soldi nei teatri che girano e, quindi, ci sono tutti questi personaggi. Infatti io non lavoro mai nei teatri italiani; non mi è mai interessato perché la figura del pianista è gestita molto male nei teatri, è molto sfruttata e non vale la pena. Lavoro all’estero mi trattano come un re e sono molto contento diciamo. In Italia non si può diciamo. Non capiscono proprio il valore del pianista. Però quando manca si ferma l’opera; perché poi dopo non si può fare un’opera senza il pianista nelle prove. Poi dopo arriva l’orchestra alla fine, ma prima per montare un’opera ci sono le prove di regia, le prove le prove musicali dove il direttore mette a punto i tempi, tutto quello che deve mettere a posto, poi arriva l’orchestra. Quindi, se non c’è un pianista bravo, si ferma tutta la macchina purtroppo. Invece nel conservatorio ho più soddisfazione debbo dire, perché faccio proprio il mio lavoro. I ragazzi sono molto sensibili a questa materia che può dare anche tanto lavoro perché c’è molta richiesta di questi pianisti specializzati ad accompagnare i cantanti e preparare”.

 

Siccome nella vita non si finisce mai di imparare, lei che metodo usa per continuare ad aggiornarsi?

“Ma, sicuramente oggi abbiamo internet che ci facilita molto tutto. Però mi piace ascoltare dischi 33 giri perché ci sono tanti cantanti direttori che noi non conosciamo oggi. Quindi nei 33 giri è bello sentire come si dirigeva un’opera rispetto ad adesso, quali erano i tempi, le tradizioni, le cadenze, le variazioni; tutto un altro mondo. Quindi, sicuramente, vado indietro non vado avanti proprio per capire meglio questo mestiere”.

Vuole aggiungere altro?

“No, io penso di aver espresso un po' tutto. Sicuramente un invito ai giovani a guardare anche intorno  perché tutti vogliono fare i solisti, ma non c’è posto per tutti e poi non tutti nasciamo solisti.    La musica può offrire tanti lavori, quindi ognuno di noi sicuramente è nato per fare qualcosa come chi suona in orchestra e se tutti volessero suonare il violino non avremmo tutti gli altri strumenti. Quindi bisogna capire in quale ruolo si sta meglio”.

 

 https://drive.google.com/drive/home

 

venerdì 14 novembre 2025

Standing ovation per Allevi Ascoli abbraccia il suo Maestro all’anteprima del docufilm Allevi - Back To Life


Una lunga standing ovation ha accolto Giovanni Allevi al termine della proiezione in anteprima del docufilm Allevi - Back To Life.
Nella gremita sala del Cinema Odeon di Ascoli Piceno si è vissuto un momento di rara intensità, il pubblico, ancora profondamente toccato dalle immagini e avvolto dalle note del docufilm, ha accolto l’artista con un applauso lungo e commosso: prima un silenzio carico di emozione, poi un affetto collettivo che ha reso omaggio alla sua lotta e al luminoso ritorno alla musica di un grande artista capace di trasformare il dolore in bellezza.

 

“Il mio dolore viene sublimato attraverso la musica e questa trasformazione diventa universale, collettiva, può essere condivisa. — Ha detto Allevi durante un’intervista — Le tante persone che vivono un momento di difficoltà, ascoltando la mia musica, nata sul letto d’ospedale, possono trovare un po’ di forza, un po’ di coraggio e magari riuscire a cogliere anche un po’ di poesia all’interno del dolore”.


Emozionante il saluto che il Maestro ha voluto rivolgere al pubblico, alla sua insegnante di pianoforte la professoressa Anna Maria Bucci presente in sala, e la generosità con cui ha firmato autografi e scambiato parole con i fan.

 

Il film ha restituito con delicatezza e intensità il percorso umano ed artistico di Giovanni Allevi: la malattia, la sofferenza, la creatività, la musica che si fa medicina per una rinascita nella sua città natale sul palco di Piazza del Popolo di Ascoli Piceno.

Cuore pulsante dell’opera è il Concerto per Violoncello e Orchestra “MM22”, scritto da Allevi nella stanza d’ospedale a partire dalle sette lettere della parola della sua malattia “Mieloma” secondo un procedimento matematico usato da J. S. Bach nel 1750, un diario sonoro che attraversa angoscia, buio, speranza e gioia.

Le immagini raccolgono anche il momento straordinario dell’incontro, dopo tre anni, con i professori dell’Orchestra Sinfonica Italiana per la prima esecuzione delle struggenti note del Concerto MM22, nato nel buio in cerca di una luce.

 

La serata è stata aperta da Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura-Marche Film Commission, l’assessore alla Cultura di Ascoli Piceno Donatella Ferretti ha portato il saluto della città a nome del sindaco e sul palco dell’Odeon è intervenuto Nicola Claudio presidente di Rai Cinema.

 

“Rai Cinema ha avuto il piacere di collaborare alla realizzazione del docufilm. - Ha dichiarato Nicola Claudio - Un lavoro pienamente coerente con la missione di Rai Cinema: promuovere il talento, valorizzare le idee e sostenere racconti che, con autenticità e visione, rendono protagoniste le vicende del nostro tempo. Allevi – Back to Life è una potente storia di rinascita in cui le note diventano dichiarazioni d’amore per la vita. Allevi affronta la malattia con un percorso personale sofferto, originale e profondamente umano: trasforma il dolore in musica e fa della sofferenza un punto di partenza per una rivoluzione interiore. Questo dono, un lavoro che emoziona e induce alla riflessione, è il messaggio di Giovanni Allevi.

 

 

 

Il film documentario Allevi - Back To Life  prodotto da Twister Film con Rai Cinema e Bizart è stato realizzato con il sostegno di Regione Marche PR FESR2021-27, Fondazione Marche Cultura - Marche Film Commission.

 

“Sento una profonda gratitudine verso il Maestro Allevi che ha saputo trasformare il suo vissuto più intimo e doloroso in un dono per la collettività. - Ha affermato il presidente Andrea Agostini - La fragilità, il dolore affrontato con coraggio, la capacità di trasmutare il buio in musica è per noi tutti una lezione di bellezza e resilienza. Sostenere questo film è stato fin dall’inizio un motivo di orgoglio, significava credere nel valore dell’arte come cura e come memoria condivisa e oggi più che mai, vedendo la sua luce accesa nella città di Ascoli e negli occhi del pubblico, riconosciamo un grande esempio di speranza che parla al cuore della comunità”.

 

 

Il Concerto “MM22” è disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 14 novembre; il film Allevi - Back To Life uscirà nelle sale cinematografiche italiane lunedì 17 novembre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



venerdì 31 ottobre 2025

Bilancio del progetto musicale su Francesco Paolo Tosti voluto Da Sharon Nannini Voce alla cantante lirica Emanuela Quartullo che ha cantato insieme alla stessa Nannini


Dopo il successo dello spettacolo su Francesco Paolo Tosti voluto dalla cantante lirica Sharon Nannini il 26 ottobre 2025 e dopo aver ascoltato il bilancio della manifestazione fatto dalla stessa Sharon Nannini, ascoltiamo ora le impressioni di Emanuela Quartullo che si è esibita proprio insieme a Sharon Nannini e all’attore Gianni De Feo.

Quali Arie ha proposto nel corso dello spettacolo del.26 ottobre voluto da Sharon Nannini?

“Ho cantato "Chanson de l'adieu", "Visione" e "Serenata". Tre brani molto differenti tra loro, ognuno dei quali, aderendo perfettamente ai testi e traducendo in musica le emozioni evocate dalle parole, risultano essere melodie uniche. In effetti i brani di F.P. Tosti sono tutti "pezzi unici", raramente  vi sono frasi melodiche che ricordano quelle già ascoltate in altre sue romanze. Le canzoni inglesi, quelle scelte da Sharon, hanno uno stile completamente differente dalle romanze italiane, avvicinandosi allo stile dei music-hall, ossia la versione londinese dei café-chantant. Ogni brano sembrerebbe essere stato composto da un autore differente”.

 Quali emozioni ha provato nell' esibirsi in un luogo importante come l'università Valdese?

“ Mi ero già esibita nell'aula Magna dell'Università Valdese. Vi ho svolto diversi concerti,  molti dei quali organizzati da me stessa in collaborazione con l'associazione culturale Arte Solidale. È una sala molto bella, con un buon pianoforte a coda, sebbene l'acustica e l'impianto di illuminazione non siano molto adatti ad eventi lirici”.

Le è piaciuto il format dello spettacolo che Sharon Nannini ha creato?

“Ho trovato il progetto di Sharon molto originale ed ho accettato con piacere di parteciparvi, anche se ho una vocalità più congeniale al repertorio operistico tardo romantico verista”.

 

 Nei tempi che oggi viviamo, secondo lei, il lavoro musicale di Tosti è ancora attuale?

“La produzione dei grandi musicisti e delle personalità eclettiche come quella del Maestro Tosti è sempre attuale. Inoltre non bisogna dimenticare che la canzone moderna italiana è figlia di quella musica”.

 

 Questo spettacolo, secondo lei, si può nuovamente proporre un futuro?

“Certo che si può,  anzi sarebbe opportuno che un pubblico più vasto lo potesse apprezzare e che riconoscesse in Tosti un tassello fondamentale della musica italiana. Credo che lo spettacolo, così come Sharon lo ha ideato, con attore e cantanti, possa essere godibile da chiunque e possa assumere anche una funzione divulgativa”.

 

Ricordiamo sempre che, prima di Sharon Nannini, a far conoscere le opere di Francesco Paolo Tosti nel Lazio, nelle Marche e non solo, è stata la cantante lirica Tatiana Chiarini che speriamo possa riprendere a collaborare con Sharon Nannini per riproporre questo ed altri progetti lirici

martedì 28 ottobre 2025

Associazione Culturale “Clarice Orsini” di Monterotondo Parola ai componenti del gruppo musicale dell’associazione “Note Extravagantes” Voce ad una delle flautiste del gruppo Giustina Marta

Giustina Marta è una flautista che fa parte del gruppo musicale dell’associazione culturale “Clarice Orsini” di Monterotondo che si chiama “Note extravagantes”- in questa intervista ci racconta la sua passione per la musica e l’esperienza con questo gruppo musicale.

Da quanto tempo sei flautista?

“Ho iniziato a otto anni”

Suoni solo il flauto dolce o anche quello traverso?

“Suono il traverso, tutta la famiglia e il soprano a becco, qualche volta anche il contralto”.

Suoni anche altri strumenti oltre al flauto?

“Qualcosa con la chitarra, ho iniziato a suonare la tastiera”.

La musica oltre a suonarla la insegni?

“Da 42 anni”.

Quando sei entrata a far parte dell'associazione “Clarice Orsini?

Qualche anno fa tramite Laura Catelli

Cosa ti ha spinto ad entrarci?

“Sapevo attraverso Laura le attività che l'associazione svolge”.

Hai sempre seguito tutti gli eventi dell'assicurazione?

“No, non sempre”.

Come ti trovi nel gruppo musicale dell'associazione di cui fai parte?

“Molto bene”

Ti è piaciuta l’edizione 2025 de “I Fasti Di Autunno”?

“Si, mi è piaciuto molto partecipare. Avrei voluto fare anche la sfilata, chissà.... magari il prossimo anno. Indossare gli abiti rinascimentali è una bella emozione e Palazzo Orsini molto bello”.

 

domenica 26 ottobre 2025

Sport pallavolo femminile

 

La CBF Balducci HR lotta a Monza contro la Numia Vero Volley Milano, fresca vincitrice della Supercoppa italiana, ma cade in tre set nella quinta giornata di andata di Serie A1 Tigotà, nonostante i primi due parziali molto equilibrati e le tre palle set conquistate nel secondo. Le lombarde spingono sull’acceleratore con 8 muri, i 19 punti di Egonu e i 10 della MVP Kurtagic, centrale serba che chiude con 10 punti, l’87% in attacco e 3 muri vincenti. Per le arancionere Decortes in doppia cifra con 15 centri.

La formazione maceratese bene sul match nel primo set: Decortes sugli scudi (7 punti con quasi il 60%) in attacco porta le maceratesi sul 9-12, poi Milano cresce in attacco (chiuderà al 62%) con Lanier (7) ed Egonu (4) ribaltando il parziale fino al 25-21 conclusivo. Nel secondo set le arancionere tengono alto il livello di gioco ancora più a lungo (Kokkonen 6 punti e un servizio più efficace), arrivando fino al set ball (23-24) e conquistando altri due, prima di cedere ai colpi di Egonu (11 nel set con il 61%) e sull’ultima palla di Decortes vicinissima alla riga ma giudicata out dal video check (29-27). Kurtagic è la protagonista del terzo set (2 muri e 70% in attacco), stavolta a partire forte è Milano capace di scavare subito il break e tenerlo fino in fondo con 5 muri vincenti e il 50% in attacco (25-16).

LA CRONACA

Coach Lionetti schiera Bonelli-Decortes, Clothier-Mazzon, Kokkonen-Kockarevic, Bresciani libero (Caforio non a disposizione per un piccolo risentimento muscolare). Coach Lavarini sceglie Bosio-Egonu, Kurtagic-Sartori, Pietrini-Lanier, Fersino libero.

Mazzon e Decortes tengono la CBF Balducci HR avanti sul 4-5 con i colpi in attacco, il muro di Kurtagic porta avanti Milano (6-5), Kokkonen firma il mani out del 7-7, ancora Decortes a segno (8-8). C’è l’invasione Egonu (8-9), Kokkonen vincente (9-10), Kockarevic contrattacca (9-11), Decortes allunga (9-12) e mette il 10-13. Pietrini in diagonale (12-13), poi sbaglia il servizio (13-15), Lanier inventa il colpo del pareggio (15-15), Decortes errore, 16-15. Clothier in fast (16-16), Lanier ferma Mazzon (18-16), arriva il 19-18 arancionero, Decortes in rete, 21-18. Bosio sfrutta di seconda l’occasione dopo il servizio incisivo di Egonu (23-19), Clothier vincente (23-20), entra Ornoch al servizio, Decortes a segno (24-21), l’errore al servizio arancionero chiude il set 25-21.

Secondo set con protagonista subito il servizio di Bosio, Lanier firma il 3-0, Kokkonen pallonetto doppio del 3-3, Sartori sbaglia (4-5), ancora Kokkonen vincente, 5-6. C’è l’ace della finlandese (5-7), Egonu contrattacca (7-7), Decortes a segno (7-8), c’è il fallo seconda linea Lanier, 7-9. Bonelli a filo rete (9-11), Lanier non trova il campo (10-12), Mazzon in fast (11-13), Kockarevic errore (12-13) poi va a segno (13-15), toccato l’attacco Decortes, 14-16. Egonu contrattacca (16-16), Clothier primo tempo (16-17), Decortes gran colpo (16-18), entra Piva per Lanier, Kokkonen tocco vincente, 17-19. Decortes mani out (19-21), Egonu sbaglia il servizio (20-22), Kockarevic passa (21-23), Piva contrattacca (23-23), Kockarevic a segno (23-24), Piva annulla, 24-24. Clothier in fast (24-25), Egonu vincente (25-25), Piva sbaglia (25-26), ancora Egonu (26-26), c’è anche il suo contrattacco (27-26), Kokkonen annulla (27-27). Kurtargic primo tempo (28-27), l’attacco di Decortes viene giudicato out dal video check (29-27).

Nel terzo set partenza falsa arancionera (4-0 con due errori), Mazzon in fast (5-2), Decortes pallonetto (6-4), Kurtagic primo tempo (8-4) poi muro (9-4), Egonu contrattacca, 10-4. Kurtagic mura (12-5), Egonu la segue su Kokkonen (15-7), entrano Piomboni per Kockarevic e Ornoch per Kokkonen e ferma Egonu a muro (15-8), c’è l’ace di Clothier (15-9), Egonu sbaglia, 15-10. Decortes contrattacca (16-12), entra Pietrini per Piva, Ornoch non trova la riga (18-12), c’è il muro di Pietrini (20-13), Mazzon tocco vincente, 20-14. Kurtagic ferma Piombonii (22-14), Decortes a segno (22-15), anche Lanier (23-15), Sartori primo tempo (24-15), chiude Pietrini 25-16.

IL TABELLINO

NUMIA VERO VOLLEY MILANO - CBF BALDUCCI HR MACERATA 3-0 (25-21 29-27 25-16)

NUMIA VERO VOLLEY MILANO: Kurtagic 10, Bosio 4, Lanier 10, Sartori 9, Egonu 19, Pietrini 6, Fersino (L), Piva 2, Gelin, Cagnin, Miner, Plak. Non entrate: Danesi, Modesti (L). Allenatore Lavarini.

CBF BALDUCCI HR MACERATA: Clothier 8, Bonelli 2, Kokkonen 7, Mazzon 6, Decortes 15, Kockarevic 5, Bresciani (L), Ornoch 1, Piomboni 1. Non entrate: Caforio (L), Batte, Crawford, Sismondi. Allenatore Lionetti.

Arbitri: Clemente, Cesare.

Note - Spettatori: 3510, Durata set: 27', 32', 22'; Totale: 81'. MVP: Kurtagic.

Fasti D’autunno 2025

 

L’associazione culturale “Clarice orsini” di Monterotondo ha organizzato la ventottesima edizione de “I Fasti D’autunno. E’ stato predisposto durante i giorni di questo evento un ricco programma di iniziative culturali che ci ha presentato Laura Catelli, responsabile della sezione teatro dell’associazione e non solo.

“La manifestazione -spiega Laura Catelli – ha avuto inizio il 18 ottobre 2025 con un torneo di scacchi semilampo quindicesimo open giovanile che si è svolto presso il Centro giovanile dell’ex monastero del monte Tabor. Poi abbiamo avuto la rievocazione storica della nascita di Leone Orsini avvenuta nel 1512. Il 25 ottobre 2025 invece, si sono svolti altri eventi che sono esattamente stati: nel pomeriggio la partenza dei cortei storici da Viale Bruno Buozzi e da Palazzo Orsini. Questi cortei si sono successivamente diretti in Piazza Giovanni Paolo Secondo sempre a Monterotondo dove i nostri associati ed i cittadini hanno potuto assistere ad una esibizione degli sbandieratori e alla proposizione di danze e musiche ed al termine di tutto questo il corteo storico si è diretto a Palazzo Orsini. Passando a parlare degli eventi che si sono avuti a Palazzo Orsini il 25 ottobre, citiamo la cena del popolo che è avvenuta negli spazi esterni di quello che oggi è il palazzo del Comune di Monterotondo, cena allietata da un’esibizione di musici e sbandieratori. in una delle sale affrescate di Palazzo Orsini, invece, in serata si è avuto il concerto del gruppo musicale rinascimentale Notae Extra Vagantes. Questo gruppo musicale è formato da: Valeria Di Giovannandrea, da Giustina Marta e dalla sottoscritta Laura Catelli ai flauti, mentre alle voci e agli strumenti ci sono: la cantante lirica e pianista Tatiana Chiarini, il direttore artistico dell’associazione Riccardo Di Giovannandrea e Claudio Vitelli alla chitarra. Durante il concerto del gruppo Note Extravagantes, sono stati letti testi liberamente tratti da Il Candelaio di Giordano Bruno; a leggere questi testi sono stati: Silvia Moroni, Federico Paradiso, Michele D’alò ed Elisabetta Centore. Dopo il successo del concerto in tristitia hilaris in hilaritate tristis del gruppo musicale Note Extravagantes che ha avuto un grande successo e consenso da parte del pubblico presente, nella mattinata del 26 0ttobre 2025 le manifestazioni dei “Fasti D’autunno sono proseguite con la partenza sempre da Palazzo Orsini di un corteo storico che si è diretto in Piazza del Popolo accompagnato dal gruppo degli Errabundi Musici, dagli sbandieratori e da tutti gli altri gruppi ospiti dell’associazione Clarice Orsin. In Piazza del Popolo si sono esibiti gli sbandieratori e sono state proposte danze e musiche e, al termine di tutti questi eventi, il corteo storico si è nuovamente diretto a Palazzo Orsini. Nel pomeriggio del 26 ottobre 2025 la giornata è proseguita con la possibilità di effettuare da parte di tutti coloro che lo desideravano, visite guidate alle sale affrescate dello storico Palazzo Orsini accompagnati lungo il percorso da parte di sbandieratori, da parte di gruppi storici e da parte di artisti. Gli eventi di questa ventottesima edizione de “I Fasti D’Autunno- conclude Laura Catelli-  proseguiranno anche a novembre del 2025, in quanto in quelle date verranno proposte visite guidate al museo archeologico multimediale di Monterotondo nel tardo pomeriggio, mentre in serata alle ore 21, il gruppo teatro dell’associazione che si chiama Il Magnifico” proporrà presso la sala dei paesaggi di Palazzo Orsini lo spettacolo teatrale: “Le troiane di europide” che avrà la regia di Elisabetta Centore”. I “Fasti D’autunno 2025” hanno avuto il patrocinio del Comune di Monterotondo e la collaborazione di tanti gruppi storici, altre istituzioni ed associazioni culturali del territorio. Tra i partecipanti c’è stato anche il gruppo storico degli “Errabundi Musici” che è un gruppo che opera nel territorio fermano e maceratese e che da anni oltre a proporre musica antica, fa anche interessanti ricerche sulla musica antica stessa e sugli strumenti musicali antichi; gli Errabundi Musici collaborano durante i “Fasti D’Autunno” con l’associazione culturale “Clarice Orsini” da oltre dieci anni. Tra le associazioni che hanno appoggiato l’evento c’è anche la sezione scacchi della UISP e maggiori informazioni sugli eventi dell’associazione “Clarice Orsini” di Monterotondo si possono trovare sul sito internet: www.clariceorsini.org. Come detto poc’anzi tra le manifestazioni dei “Fasti D’Autunno 2025”, ha riscosso un grande apprezzamento e successo il concerto del gruppo musicale Note Extravagantes diretto da Valeria Di Giovannandrea e tutta la soddisfazione per la riuscita di questo concerto l’ha espressa ai nostri microfoni Federico Paradiso che “Ha evidenziato la grande amalgama subito trovata con i componenti del gruppo musicale e con gli altri lettori dei testi liberamente tratti da “Il Candelaio” di Giordano Bruno, ha elogiato le attività associative e l’organizzazione dei “Fasti D’Autunno 2025”, ha spiegato le sensazioni che ha provato nel leggere i testi che gli sono stati affidati nel corso del concerto del gruppo Note Extravagantes e, con un filo di commozione, ha commentato positivamente la prima partecipazione ad uno dei cortei storici de “I Fasti D’Autunno” di suo figlio nato da poco più di un mese elogiando la calma con la quale il suo bambino ha affrontato in braccio ai genitori il corteo ed il suo debutto fin da piccolino nell’associazione”. Noi abbiamo anche voluto portare ai nostri microni qualche persona del pubblico per commentare il concerto del gruppo “Note Extravagantes” e su questo concerto stesso, ci ha dato la sua opinione Ombretta Barbiero pianista del coro Angelicus Concentus di Roma diretto dal Maestro Gabriella Gianfagna nonché Clavicembalista. “Nel corso di questa breve intervista Ombretta Barbiero “Ha elogiato l’alto livello professionale raggiunto dal gruppo musicale “Note Extravagantes”, ha messo in evidenza la storicità dei brani che il gruppo ha proposto, ha espresso il fatto che è stato gradevole ascoltare questo gruppo e l’intero concerto,, ha evidenziato la forma di spettacolo che il gruppo ha proposto elogiando la bravura sia dei cantanti, sia dei musicisti sia dei lettori ed infine ha sottolineato come da questi spettacoli gli appassionati di ogni genere musicale possono senz’altro imparare moltissime cose dal punto di vista musicale e culturale”. La redazione dell’associazione culturale “Voce Aperta” vuole infine suggerire ad alcune trasmissioni sportive delle tv locali romane e nazionali e non solo ed ai responsabili della trasmissione della Rai LA DOMENICA SPORTIVA di occuparsi con un servizio se possibile, delle attività dell’associazione culturale “Clarice Orsini”, perché tra le attività che quest’ultima associazioni c’è la disciplina sportiva degli scacchi che sta appassionando moltissimi giovani e non  solo. Oltre agli scacchi l’associazione culturale “Clarice Orsini” di Monterotondo con cui l’associazione culturale “Voce Aperta” collabora da alcuni anni ormai, propone anche attività di: teatro, danza antica, cortei storici, musica antica, attività di ricerca e moltissime altre cose tutte da scoprire. Nel corso degli anni di collaborazione avuta con l’associazione culturale “Clarice Orsini”, l’associazione culturale “Voce Aperta” ha intervistato tante persone che fanno parte oggi o hanno fatto parte in passato di “Clarice Orsini” e tra coloro che sono stati intervistati citiamo: La presidente, La vice Presidente Valeria Di Giovannanderea il Direttore artistico Riccardo Di Giovannandrea e i vari componenti ed appassionati alle attività dell’associazione “Clarice Orsini” e tra questi vanno citati senza dubbio: ancora una volta Federico Paradiso, ancora una volta Laura Catelli, Silvia Moroni, Narciso Di Giovannadrea, Elisabetta Centore, Yari Fucili, Rossana Stasi, Francesco De Filippi Michele D’Alo che è anche un ottimo attore di teatro ed uno scrittore ed infatti, recentemente, ha pubblicato il suo primo libro dal titolo: “Il velo di silicio” che si può acquistare su Amazon, Claudio e Carlo Vitelli e, naturalmente, diversi altri componenti o appassionati della stessa associazione culturale “Clarice Orsini”. Molte persone inoltre seguono l’associazione dall’esterno e quando serve danno una mano nelle iniziative, perché un altro evento di successo che viene proposto da “Clarice Orsini” è “La Lauda” che viene organizzata nel periodo di pasqua ed ha avuto molti elogi anche da persone della chiesa come Don Domenico Monteforte. Invitiamo nuovamente tutti coloro che volessero avvicinarsi e conoscere le attività di questa importante associazione culturale ad avvicinarsi all’associazione stessa ed a consultare, ripetiamo, il sito internet www.clariceorsini.org; oppure si può mandare una email all’indirizzo di posta elettronica direzioneart@clariceorsini.org. C’è anche la possibilità per chi vorrà di contattare i seguenti numeri di cellulare 328 6630976; oppure 333 -8924041, oppure, infine, 349 -0723256. Prima di chiudere questo artico ricordiamo anche che l’Associazione culturale “Clarice Orsini” si è fatta conoscere a livello nazionale partecipando ad alcune interessanti iniziative culturali ed anche perché alcuni suoi componenti hanno preso parte in passato ad alcune trasmissioni televisive della Rai.

venerdì 24 ottobre 2025

FRANCESCO PAOLO TOSTI, INSTANCABILE CANTORE DELL’AMORE Un ulteriore approfondimento su questo spettacolo con Sharon Nannini

 

 

Torniamo ancora una volta a parlare dello spettacolo FRANCESCO PAOLO TOSTI, INSTANCABILE CANTORE DELL’AMORE voluto dalla cantante lirica Sharon Nannini che ci sarà il 26 ottobre alle ore 19 presso l’Università Valdese di Roma in via Pietro Cossa 40. Lo facciamo realizzando una ulteriore intervista di maggiore approfondimento su questo progetto proprio con chi lo ha ideato, la già citata Sharon Nannini

Un lavoro molto faticoso, ma soddisfacente quello che avete fatto per lo spettacolo su Tosti?

“Si, grazie”.

Come si compone lo spettacolo?

“Si compone di un centro, che sarebbe il nostro compositore Francesco Paolo Tosti che nella persona di Gianni De Feo narra il suo vissuto umano e artistico molto semplicemente al pubblico. Attono a questo sole ruotiamo io ed Emanuela Quartullo, i soprani accompagnati al pianoforte dalla brava pianista Ju Hee Lee Koreana che danno corpo e voce alle sue romanze che riaffiorano nella memoria. Alcune sono note, altre meno e, tra di esse ho voluto inserire alcune romanze in inglese dato che io, tra l’altro, sono madrelingua inglese sono di madrelingua inglese”.

Perché avete scelto l’Università Valdese per lo spettacolo?

“Diciamo che ci è stata data la possibilità, l’opportunità, di esibirci in questa sala che ha un suo profilo culturale- musicale di un certo tipo e gode di un certo prestigio. Per tanto avendo avuto questo contatto con la segreteria dell’Università siamo stati ben lieti di proporci”.

Quale è il messaggio positivo che sperate di trasmettere a chi verrà a vedervi alla fine dello spettacolo?

“In un certo senso lo faccio dire anche al protagonista che si può partendo da un piccolo centro come Ortona in Abruzzo; essendo ovviamente, dotati  mezzi propri di un certo talento e con un po' di aiuto, perché Francesco Paolo Tosti ha avuto un po' di aiuto dal padre che è stato il suo primo mentore oltrechè dal Maestro Paolini che è quello che l’ha proprio incitato, incoraggiato ad esporsi, fare un percorso anche internazionale nel caso di Francesco Paolo Tosti cioè spingersi oltre quella che è una piccola realtà provinciale”.

Lo staff su quale base lo hai scelto?

“L’ho scelto sulla base di una certa esperienza, perché sia la mia collega Emanuela Quartullo si è più volte espressa in questo tipo di repertorio e poi è una cantante, un soprano a tutti gli effetti, che si è cimentata anche con ruoli da protagonista importanti come Violetta ne La Traviata, Madama Butterfly quindi, insomma, è una cantante che ha dato prova della sua professionalità. Altrettanto si può dire sicuramente di Gianni De Feo un attore che ha avuto a che fare con  l’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e che fin da giovanissimo, sono le sue parole è stato scelto proprio per ruoli già da protagonista evidentemente avendo già dimostrato subito un certo talento. Ha lavorato con grandi registi”.

Questo spettacolo avete intenzione di proporlo anche in altre regioni iniziando da quelle limitrofe come Abruzzo e Marche, dato che Francesco Paolo Tosti ha avuto i natali in Abruzzo e ha lavorato nelle Marche?

“Sarebbe per noi un onore portarlo fuori dal Lazio. Sicuramente in Abruzzo saremmo ben lieti di farlo e forse avremmo l’opportunità di farlo. Abbiamo delle persone interessate, si tratta di valutare il luogo e le modalità. Per quanto riguarda le Marche certamente. Come ben sai il nostro ha lavorato un anno ad Ancona all’inizio proprio del suo percorso artistico, prima poi di lanciarsi nell’agone venendo poi a Roma prima che diventasse capitale d’Italia nel 1870; quindi credo nel 1869 fosse ad Ancona dove preparò l’allestimento di tre opere di repertorio. C’era un impresario che aveva conosciuto a Napoli durante i suoi studi e diede lezioni di canto e musica, probabilmente in pianoforte”.

Vuoi aggiungere altro?

“Debbo ringraziare i miei colleghi che mi sostengono in questa operazione che sono entusiasti come lo sono io e in bocca al lupo a tutti noi. Grazie tantissimo Francesco per il tuo entusiasmo e il tuo supporto. Un saluto carissimo ai marchigiani con cui ho avuto modo di collaborare ormai tanti anni fa essendo stata presente in ben due stagioni liriche dello Sferisterio di Macerata alla fine degli anni ottanta”.

 

Come abbiamo già detto in altri articoli in cui abbiamo parlato di questo spettacolo, prima di questo progetto di Sharon Nannini, un’altra cantante lirica e pianista appassionata dell’arte di Francesco Paolo Tosti Tatiana Chiarini, ha fatto conoscere Tosti nelle Marche nel corso di due presentazioni di libri avvenute a Muccia nel 2024 e a serravalle di Chienti nel 2025. Ci auguriamo che in futuro Tatiana Chiarini e Sharon Nannini possano continuare a collaborare insieme, come hanno fatto in passato, per continuare a far conoscere l’opera di questo straordinario autore che risponde al nome di Francesco Paolo Tosti.