Come sta affrontando l’emergenza
covid 19 il mondo dell’edilizia lo abbiamo chiesto ad una persona che nel
settore edilizio lavora
- Come sta affrontando la crisi covid 19 il settore edilizio dove tu
lavori? Le aziende edili marchigiane a partire dalla vostra hanno tenuto aperto
o sono tra quelle che hanno dovuto chiudere momentaneamente?
- “Purtroppo questo non è un bel periodo per nessun settore, quello
edile sta in difficoltà come d’altronde tutti gli altri poiché purtroppo con il
Dpcm del 22 Marzo ha dovuto sospendere momentaneamente l’attività”.
- Voi dipendenti siete stati forniti delle protezioni per stare in
azienda oppure dovete lavorare in remoto da casa?
“Quest’emergenza purtroppo ha
preso un po' tutti allo scoperto, forse anche per una troppa sottovalutazione
ma fortunatamente la nostra azienda nel periodo prima del Dpcm che ha sospeso
momentaneamente tutta l’attività ha messo subito a disposizione di tutti i
dipendenti mascherine, guanti e liquido gel igienizzante; inoltre avevamo una
disposizione con le postazioni lavoro all’interno dell’azienda tale da poter
rispettare la giusta distanza di 1 metro.
Dopo il Dpcm del 22 Marzo invece
noi dipendenti dell’ufficio tecnico e amministrativo grazie al supporto
dell’azienda che chi ha fornito tutto il materiale necessario ci siamo
organizzati con il lavoro da remoto.
Per quanto riguarda gli operai
invece la direzione Aziendale vedendo l’impossibilità per questioni operative
del mestiere di mantenere le giuste precauzioni e distanze per far sì di
lavorare in sicurezza ha deciso di sospendere l’attività lavorativa nei
cantieri già dal 12/03/2020”.
I cantieri sono stati momentaneamente sospesi o con le dovute cautele
proseguono a lavorare gli operai nei cantieri stessi?
“Come detto in precedenza al di là del Dpcm del 22 Marzo la nostra
ditta dopo aver fatto le sue considerazioni ha deciso di sospendere
momentaneamente l’attività nei cantieri edili poiché il rispetto delle norme di
sicurezza contro il contagio del virus va in contrasto con le quotidiane
operazioni che si svolgono nel cantiere”.
- Come vedi il futuro del settore edilizio dopo questa emergenza?
“Dal mio punto di vista non ci dovrebbero essere grossi problemi anche
perché in questo periodo il Governo insieme alla Regione Marche stanno
formulando ordinanze per accelerare le pratiche relative agli stati avanzamento
lavori, ovvero cercano di dare nel minor tempo possibile liquidità alle imprese”.
- Cosa chiede il settore edilizio per poter ripartire al meglio dopo
l’emergenza?
“La nostra richiesta già è stata capita in primis dallo Stato e dalla
Regione Marche, accelerare le pratiche sia per quanto riguardano gli incassi ma
anche per quanto riguarda l’inizio di nuovi cantieri soprattutto nella nostra Regione
in cui la maggior parte di lavoro riguarda cantieri per ripristino edifici post
sisma 2016. Così oltre ad andare incontro alle imprese locali si andrà incontro
anche a tutte quelle famiglie e persone che a tre anni di distanza dal
terremoto del 2016 si trovano ancora in sistemazioni provvisorie”.
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