Nel corso di questi quasi due mesi di quarantena, diversi tra gli
atleti biancorossi sono rimasti in città per affrontare in sicurezza
l’emergenza coronavirus. Lontani dai solo parenti, hanno fatto squadra restando
uniti anche se a distanza e proseguendo a mantenersi in attività, nel rispetto
delle norme emanate dal Governo. Ora che il campionato è stato ufficialmente
chiuso e in Italia la situazione sta lentamente migliorando, i giocatori stanno
tornando a casa.
Tra questi Andrea Nasari.
Lo schiacciatore piemontese ha vissuto una stagione da protagonista con la
maglia della Menghi Pallavolo Macerata, fino a quando si è giocato. “Dispiace per la sospensione, visto il
campionato che stavamo disputando e il duro lavoro svolto durante l’anno, ma è
stata una decisione saggia”, commenta Nasari. “Prima di tutto andava tutelata la salute, proseguendo a giocare si
sarebbe potuto creare il rischio, durante i play-off, di giocare con squadre
del nord dove la situazione è più complicata che altrove”. Come tanti altri
atleti della Menghi Pallavolo Macerata, hai passato in città questa quarantena,
come l’hai vissuta? “Dopo l’ultima
partita di campionato giocata è arrivato il blocco delle attività e abbiamo
cominciato ad allenarci in casa. In queste settimane siamo sempre rimasti in
contatto con lo staff tecnico e l’allenatore per programmare gli allenamenti a
distanza. Continueremo ad allenarci anche ora che il campionato è stato sospeso
per farci trovare in forma nel momento in cui si riuscirà a riprendere”.
Cosa porterai con te di questa stagione così particolare? “Il rammarico per come è finita, avevamo trovato continuità nelle
ultime gare disputate e saremmo andari a giocarci i play-off pronti a
giocarcela fino alla fine. Questo secondo anno a Macerata ha rappresentato una
conferma del buon lavoro svolto. Ci siamo tolti delle soddisfazioni e ho potuto
giocare con un gruppo speciale, affiatato sia dentro che fuori dal campo”.
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